Critica Sociale - Anno X - n. 24 - 16 dicembre 1900

CRITICA SOCIALE 3ii insigni, come 111'.:llero, rnnisano nelle Tavole Decem,·irali il diritto de' Romani, epilogato e scol1lito così: I suf– fragi comando del Popolo. E qui torna la mia domanda: perchè i tre modi del Bonomi non ne fanno uno? Chi gunrJa bene in fondo - cd il Bonomi è acutis– simo - ,•ede che I plebisciti nazionali, su cui si aderge la sonanitll J>oliticadell'Italia contemporanea, non com– presero la co,tituzionc nllJertina del 18-&S,che sta.va a base del regime piemontese: e, per loro corollario sto. rico e scientifico, il vizio genetico di questa costitu– zione - che, se per necessità di cA.Si e d'ambiente, accolse franchigie liberali Rnncite nella legislazione statutaria contompornnca, non ri-Jpo1ule, vecchia reminiscenza di quella ch'ò stata chiamata la Carta octroyée del 1814 e della Cl\rta haclée del 1800 1 all'evoluzione progredita della oiviltÌI. ))Olitlca mo<lonrn. - spiega tanto le ten· denzo 1>nle,.i della monarchia subalpina ed italiana, quanto l'impotenza a riJJolvcre le pili gravi quistioni della nostra vita nazionale. I~, perciò, nel mio forma• lismo yiuridir,o si conrondono il materialismo storico del Bonomi, e l'c,priorismo dell'amico Ohisleri - che, ,·ice. versa, poi ò <1JXJsterio1·is11w, incardinato a tutto quanto un mezzo secolo di vita subalpina e italiana. Onde io ho detto altro,·e, o ripeto, che il problema astratto di scienza politica si converte in un problema positivo e sperimentalo di storia contemporanea e di diritto pub– blico moderno, o quindi - contro la microcefalia intellet– tuale, la quale vagheggia non so quale sostanza astratta, avul,a dalla forma - bisogna concludere che la forma delle cose, se ha tanta importanza, come notava il Bo,•io 1 nella natura, nel 1>ensicro, noi linguaggio, non può non averla nelle co,;e massimo della. storitii cioè nelle reli– gioni e negli iitatl: per lo che non m•ea torto il Bain - uno de' più autorevoli posltl\'lsti ing!esi - di considerare il 11roblemaclelleforme 1>olilitllt 1 come fondamentale della scienza sociale. Orazio dell'ospitnlità cortese e saluti cordiali. 11011w1 10 !llremlw, 19()(). 'J'uo R. MmABELl,t Nclln polo111icn, cho ò tempo cli chiudere, e nella qmlle siEuno lieti <li 1w('r offerta occasione {tl Rensi di spicgnrc o temperare il pro1>rio r>ensiero, il nostro uxYiso, hrC\'t.~mcntc, è questo: Che una disputa Aimile può riuscire utile all'orien• tamento politifo spceialmentc pei socialisti e fatta dn socialisti. A quci,ti, nC'lla subietta c1uestione, non preclude la via del \'C'ro nù il preconcetto dogma ne– guth·o eho è ragion d'ertsere s1>ecifìca dei repubbli– cani, nè il dogma positivo ehe immediate opportunit."i cousigliuno di affermare ai radicali di Oo,·erno. Per i soeialisti il principato ò uno dei tanti ingranag~i e privilegi dclla soeictfl presente, non il ))rcminente nè resscnzialc, e vale in rn~ione delle forze che vi ~iocano dentro o cho vi giocano sotto. Repubblicani in astratto, nel senso che non concepiscono ra.vYento del sorinliismo nell'assetto monarchico e reputano Ja rcpubhlica la forma dcfinitirn in cui piì.L libera si agita e si svol~e la lottft delle classi - più repub• blicani di g-run llrnJ.,tadei repubblicani, in quanto il principio ropprcscnta.t.i\'O, democratico ed egualitario vogliono ostc!i!o ttnrho nlla \ 1 ita. economica - 1tttcn– clono, por divonturo rep11bhlic1tni pratici ecl attivi - per spiegare, come scrisse il Bonomi, la combattivitù reJJuùblicam1, che ht forma monarchica si riveli come l'immediato ostncolo al progresso ci\·ile; si a.t– teggiano cioò verso il J)rincipato come \·erso iJ mili· tarismo, il chiericato, e <1ualsiasi altra istituzione storica o borghese, a seconda delle emergenze e delle necessità del momento. ·Perciò i socialisti sono, in ~onerale, poco sensibili agli ar~omenti desunti dnlla tradizione di una casa. regnante, che sembrano decibivi al Hensi e che l'o– norevole Alessio tro,'a tendenziosi e preposteri. Nel· l'Italia presente essi, 1>iù che repubblicanj, sono amonarchict e scettici. Per essi non esiste la monar• chia, ma Wlll tlata. monarchia, anzi un dato monarca in date condizioni d'smbiente. ~on negano (il nostro articolo anzi l'affermava) l'azione speciale del prin– cipato; ma lu giudicano in sè stessa, come corollario degli interessi e mutante con questi. L'c em1>io sven– tolato dal Hcnsi, dello ,•occhio monarchie del 'secolo scorso, zoppica da. entrambi i piedi; perchè, innanzi tutto, se esse resistettero ai tempi, non fu perchò volessero rer;istrro Rapendosi deboli; si credettero forti o il loro fu errore cli calcolo; poi perchò il pa• ragono non corro f ra quello mo,rnrchio ermeticamente chiuse o lo attua.li hattuto dn tutti i venti clell'opi· niono e lhd voti d rl P11rlamcnto. L'on. 'Mirnholli difendo l'apriorismo storico chia– mamlolo <mosteriori.'11110. O:ini npriorismo è infatti un nvosteriorismo unilatere cd incompleto. Rx nlhilo nihil. l~gli fil tutt'uno <lei materialismo storico é ciel formalismo g-iuridico: ò il punto cli veduta del giu• rista che scambill Jc formule con le realtà. Ma, per quanto sia ~rande In stimn rhc facciamo dell'erudi– zion~ giuridica e costituzionale dell'amico ).[irabelli, pensmmo che la SUtl lettera porga alla faretra elci Honomi una fre4•(.'iadi pHt. Basterebbe pensare se in ltalia - nel presente stato di incoltura e di sogge– zione - si rifacessero i plebisciti con quella formula che. I?iacesse J>iù nll'on. llirabelli .... ).fa egli ci ha eapth a volo o non serve l'insistere. .Di tutto ciò ci 1>nrquesta la conclusione pratica : 11nuovo re~no parve annunciarsi democratico e noYa– tore. Ora piì.1 seg-ni sembrano persuadere che s 1 inteucla seguitare invece a pestare la stesi:ta,ac<1 uanello stesso mortaio. ,'e sarà, l'O\'Oluzionc spontanea. del.le masse operuic, che era l!i1ì bene avviata, vers o la co mbalti– v-iltt. 1·epuhblira11a, ripiglierà con piì, lena. E sar.'t re~ pu\Jl>licanism_o, non istorico 1 uè giuridico, ma qunle sol? pub uscire dalle nrn.ssc operaie; repubblicanismo socrnlc, ohe farà. scripparc nello file reazionarie con moltissimi mo1rnrchici, anche molti repubblicarii. E allora, 11011 a noi, mn ad altri la monarchia un bel giorno, potrcbbo parere un ingombro.... ' Al postutto i ,![Overnanti ci pensino; è cosa che U riguardtl direttamente. LA CmTIC.\. Ancora il profitto nelle imprese municipali Tenni tlirtro alla pol emica fra i fautori delle int• J>rese . municip:.li e.on profitto (Jlunicipalis}, ed i fautori dellr RINts(' 11n prc-se a prezzo di costo (Arturo Lnhrioht ed Enrieo Lf'onr). Finehè l11dii,1>t1ta ,·olg('vR sopra. argomenti di con– Yenienz11 ))Olitiea, o Rulla. net'"'~Kitìt che nmpre~a. comunale fornisHr una Ro11111111 di utilità ma<u,fore di t1uellra datfl da un'impr{\Sfl prh•nta, si ca1lh~1"il dis· senRO fru Il' pinti rontrnilenti. Om perù 1 prr OpE'rll <h)I noRtro Lahriola. la pole– mica 1)11~bt~•rrC'no('). 1::.i.:-~i 11fff'r11111, che, se la. di:sputa è ))~SSl~IIIO lr~ ~(•(~llOll~H!tl bOrA"hesi,essa non J)flrO lo ~itt. frn tioru11t~t1,l~(HC'hò, nC'lhL rng-heggiafa societìt HOC1nllzv_Ltn, pPI' .111t.:H1stf 1nz1~ ,_IC'J.!:li Ht:amhi o per esi– stere g\1 !!t'tilllh1 tra gruppi economici e"uftlitari cioò co1111><>i-.ti tutti <li 01•crni in possess~ di u~ con~ruo rapitid0 1 i prodotti donanno scambiari,i al loro prezzo di costo. La teoria socialistic.1 di ogni ('J c,·mca S.,ciale, 16noTc-mbre1000

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