Critica Sociale - Anno VIII - n. 18 - 1 novembre 1899

CRITICA SOCIALE Zì1 nelle chiese di Monaco hanno risusurrato il rer– vorino deposto da bocca di prete in orecchio di donna, traver.51;0 la g1-ata, per l'alleanza del Conti-o con il socialismo. . Come si son snebbiali gli occhi di quei socialisti! F. vero peraltro che da Bel'lino partivano i fulmini ciel Vo1'wit1'ts e della Germania contro quella che, a ciascuno nel proprio senso, pareva profanazione. . .. Il Centro dunque è un partito fondamentalmente religioso. Esso sorse perché col costituirsi dell'Im– pero i cattolici si tro\•arono in minoranza e si credettero minacciati •- esclusa l'Au1tlria, domi• nanle la Prussia ed entrati gli Italiani in Roma. Fu un partito di protesta contro l'lmpero evan– gelico per allora. l3isma1·ck - tutti lo sauno - lo combatté fie1·amente, lo mise a paro dei socialisti - i due partiti senza patria; - fu il cosidetto Kutturl:amp(. cioè la lotta per la cil•iltà conti·o la barbarie ultramontana; un prolungamento della guerra dei trent'anni: espulsi i Gesuiti, sottoposto il clero cattolico a vigilanza, e, se facesse propa– ganda sovversiva, a espulsione, ecc. Il J(u,llurkam,pt; nei cronisti cattolici, è rappre– presentato come un episodio di quella eterna lotta fra le forze infernali e le forze celesti, con cui il cattolicismo spiega tutta quanta la storia del mondo: in quest'ultima scaramuccia Bismark è il cam– pione del Diavolo e \Viudtbo1·at, la pir.cola eccel– lenza annoveraua, l'inviato di Dio. Om Dio ha vinto; il l(ultw·11a,npf è finito; i cattolici non sono più pe1·seguitati, le leggi d'ec– cezione son cadute e i Gesuiti si preparano a rientrare. Ohe rimane del programma, della ragion d'essere del Centro'l Nulla, in apparenza, conside– rata la sola sua base religiosa. Dunque il partito si scioglie1·à? Niente affatto. Anche in Germania, pare, quando un partito è giunto a pet·dere ogni contenuto ..... diventa maturo pel Governo. Vediamo: secondo una certa logica politica questo enorme corpo del Centro, le cni membra son stata tenute unite fi1101·asoltanto dalla necessità della di[esa della comune rede religiosa, dovrebbe, cessata tale necessità, sfasciarsi. Ciascuna pal'te verrebbe attratta dal gruppo economicamente simile e si conronderebbe in esso; la nobill,\ cattolica andrebbe con gli agrarii, la mezza boi•ghesia cattolica con i liberali, gli operai cattolici con i sociali:;ti. Ma il .Centro da un pezzetto non è pii, soltanto un par– tito di difesa religiosa; cresciuto a dismisura in quella difesa, s'ò trovato un giorno ad essere una gran forza politica, un gran corpo, ma reso mallea• bile dalla varietà degli elementi che lo compon– gono, una massa elastica che può distendersi senza ,rorzo da un capo all'altro del Retchstag. Il partito, che aveva cominciato a utilizzare la sua forzn nascente e cotesta sua preziosa plasticità per riacquistare a sè il diritto comune, e lo aveva fatto con regolal'i contralti (vi dò soldati, datemi preti, vi dò i crediti pe1· la marina, promettetemi i Oe· suiti; e poi: non me li avete ancora dati, vi nego la galera per gli operai - e cosi ,•ia), trovò e trova di poter proseguire nel sistema e senza nem· meno tradir troppo i p1·incipii, poiché li abbraccia tutti. È diventato insomma corno una nave ..... mer• cantile che batte bandiera cattolica. Om si può chiedere, richiamandoci alla situa– zione politica delineata in principio e all'atteggia– mento assunto dal Lieber, se sia questo il partito che servirà di ponte di passaggio dalla dominazione agraria a quella industrialo. Il Centro, partito• mercante sopravvissuto a un partito religioso, ha, malgrado la impossibilità di 11n programma eco· nomico di classe, uu programma di ricostituzione u sociale. In esso son rispecchiate, come s'intende, tutte le tendenze delle varie frazioni che compon– gono il partito, ma fuse e composte, come è stato possibile, nella concezione economica del cattoli· cismo, che è rimasta corpOrativista. li progmmma pone limitazioni allo sfrenato svi– luppo capitalistico, chiedendo garanzie di capacità, di onestà, di mezzi, per l'impianto di nuovo fab• brichc; chiedendo la ricomposizione delle mae– stranze di artigiani favorite da prh•ilegi, e una simile organizzazione co1•porativa dei contadini; e poi freni alla illimitata libertà di esercizio com– mercialo, al giuoco di borsa, allo strozzinaggio, ecc. Sa1·ebbe insomma - se volete - quella parte della cattolica Germania del Sud, a economia lenta, che il recente sviluppo industriale ha danneggiato. Ma vi è, a farlo apposta, la Oe1·mania cattolica del– l'Ovest, le provincie 1·onane, la Vestfalia, dove ap· punto cotesto rapido sviluppo indusfriale si è pro– dotto. R allora, ecco apparire nel programma del Centro la libertà. di associazione per gli operai. l'opposizione alle gl'avi spese militari, la limita· ziooe legale della giornata di lavoro, la protezione dei fanciulli, ecc., ecc. E vi faccio grazia d'altri influssi che gli possano veuire dalla cattolica con– se,·vati·ice Germania dell'E3t, slesiana e polacca. Ora, un tal partito, cho sente tutte le cor1·enti economiche della Germania vecchia e nuova senza esprimerne alcuna decisamente, potrà. bene servire da intermezzo fra il regno di clue partiti economici distinti. Veduto il fatto in quelle che si chiamano grandi linee storiche, il Centro potrà. rappresentare - tra il prussianismo pu1·0 dei conservatori ag1«arii che si wpegne e la modernità internazionale del capi– talislllo ebreizzante che attende la sua ora - una breve riscossa, condotta da Lieber•\Vallenstein, della G.ermania assorbita e asservita nel ·10, degli Stati cattolici del Sud e do! Reno contro il dominio ac· centratoro della P1·ussia protestante. Por la libertà tedesca è da augllrare che il mer– cante si ricordi allora, corno s'è ricordato fin qui, d'essere stato in gioventù frate espulso. AIIEDRO MORANl)()TTJ. La voce delle Opposizioni ZANARDELLI - GIOLITTI - SACCHI Mentre il Governo si rinserra in un mutismo pru– dente e denuda le crepe del lucernario per dissimulare lo proprie, o da tutta la sua sterminata maggioranza non esce una voce, un accento che riveli qualche cosa di intellettnale e sopratutto di confessabile, le varie Opposizioni aflllano le armi e sCiorinano arditamente il loro pensiero. La quindicina testò chiusa ci ha dato una. larga. messe di discorsi politici, che rimarranno caratteristici dell'ora presente. Per quanto ben sap– piamo che lo .chiacchiere non fanno farina e che razza di oceano separa in materi& politica il dire dal fare, tuttavia non possiamo non rilevare il valore eminen• temente sintomatico dei discorsi - per limitarci ai principali - dello Zanardelli, del Giolitti e del Sacchi. Malgrado la varietà della ttsionomia. dovuta nlle di• versità. del carattere, dei precedenti, della posiziono politica di questi oratori, uno. nota comune spicca nel loro discorsi: una nota audace e battagliera, quole, sopra.tutto in uomini che furono al Governo o che pos– sono andarvi domani, si riscontra ben raramente. QuesU vari uomini infatti non si limitano a parla.re come capi di un partito o di un gruppo, che espongano la loro

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