Critica Sociale - Anno VIII - n. 14 - 1 settembre 1899

212 CRlT!OA SOCIALE Poiché ò bene che i sociali•ti rammentino di es– sere un partito rivoluzionario. È inevitabile che noi oggi in Italia facciamo opera democratica: ma noi non possiamo essere coi più timidi e coi più incerti, ma bensì coi più audaci e all'avanguardia. Così fanno del resto i lavoratori del Belgio, all'a– vanguardia della democrazia contro il clericalismo, così i socialisti di Francia, ala estrema dei repub– blicani, in difesa della Repubblica. L'ora che volge è gravida di avvenil'e. Dovunque )a reazione alza la testa, spia il nemico, congiura dove ferirlo e si prepara ad una suprema difesa. 'l'utte le antitesi tragiche: militarismo e repubblica, clericalismo e democrazia, monarchia e 1ibe1•tà, insorgono in questa fine di secolo come per chie– dere nei primi anni del secolo futuro la loro so– luzione inevitabile. E noi socialisti d'Italia non saremo degni di vi– vere se non ci cresceremo d'intorno una demo– crazia forte, risoluta, preparata a lottare ed a vincere. IVANOE DONOMI. CONSIGLI AL P AR1. 1 ITO I deliberali delGruppo Parlamentare Socialista. (.4::iott~ dei sociallst; ue; .M.ttniciJJii - JJom,icilio co<itto - Congressi - Giorunli qrioti<liatt-i - Tatlit;a, eletto,·ale). I giornali, anche socialisti, si limitarono, in generale, a riprodurre senza commenti le deliberazioni del Gruppo Parlamentare, riunitosi il 22 scorso a. Milano per la. Direzione del Partito. È forse opportuno rilevare al– cuni dei criteri, ondo quelle deliberazioni tolsero le mosse. Un'ossei-\'"azione preliminare. All'inruori dei casi in cui il Gruppo impone qualche cosa a Bè stesso, quelle deliberazioni esprimono carattere consultivo piuttosto che imperativo. e Il Gruppo incoraggia; t·iliene; invita; si augura. » Tale lo spirito e l'intenzione, anche dove ln. rorma non lo dichiara.. Il Gruppo Parlamentare che, per rorza di oose, come già in Germani!l, assunse la.Di· rozione del Partito, quando ogni altra rappresentanz.a. di questo diventò impossibile i il Gruppo Purlamentare oggi, che il Partito riorganizza le tHe e parla nei Con• gressi regionali, preparatori di un futuro Congresso nazionale, 11i limita a incoraggiare od affrettare tutte queste mani(esta.zioni, tracciando Intanto alcune normo gbneriehe, confortando del proprio interessamento e dol proprio voto tendenze già esistenti e prevalenti nel Partito, ed esprimendo sulle questioni, nelle quali più dirfuse sono le dubbiezze e insistenti le domande di consiglio da parte dei compagni, un'opinione collettiva; opinione che trae tutta la propria autorità, di fronte ad eventuali diverse tendenze personali o locali, uni– camente dalla speciale competenza politica dell'org&no ond'è emanata, e dall'unanimità con la quale tutte le deliberazioni vennero prose. Unanimità significante, fra deputati rispecchianti le varie gradazioni di idee esi– stenti noi Partito, e che le indicazioni della situazione costrinsero a convenire in una idea media, in una opi• nione-min.imu:m universalmente accettabile. Tale doveva. essere il carattere di queste delibera– zioni, da. parte di un partito da.Ilo spirito essenzial– mente democratico o che alle forme democratiche ri– torna non appena. accenni a rinascere la vita. normo.le. Ma il carattere consultivo e generico dei voti rormu- lati si deve anche a una ragione di sostanza: all'indole cioè dello questioni di cui il Gruppo si è dovuto oc– cupare. Questioni, in parte, non ma.turatc1 1 non discusse o poco discusse dalla stampo. del Partito, e alla cui soluzione troppo scarso ancora soccorre il sussidio dell'esperienza. Circa l'azione, per esempio, dei Consi– glieri socialisti nei Comuni e nelle Provincie, vi sarà certo chi cercherà. nel doliberato una risposta a tutti i dubbi, una falsariga, una ,·icetta per tutte le eve– nienze, e la (ormula adottata troverà. troppo astratta, sibillina, pratica.mento insurnciente. Ma la ricetta non poteva darsi senza taccia di apriorismo e di giacobi– nismo; ed è giusto, n. nostro av\·iso, cbe la formula. non sia stata. altra da quella che fu. ... Questa, dell'azione dei socialisti nei Comuni (dello Provincie meno urge, pratica.mento, preoccuparsi), era il tema. più impellente e spinoso che si atraccia.sse al Gruppo Parlamentare, il quale se ne occupò prima che d'ogni altro. Questo inizio di cosidetta. e conquista dei Comuni > avvenuto testè è un ratto uolevolissimo: come dimostrazione politica. e prenunzio e.li qualcosa o.lt1'0che verrà, non fu tra. noi chi non se ne compia· cesse: ma se, sotto questo aspetto, impensiel'i assai gli a.v,..ers&ri,deve, sotto alfri aspetti, impensierire non poco anche noi. Non mancano infatti nel Partito, non ma.nco.vo.nonel Gruppo, socialisti provati o avveduti, i quali pensano - e noi siamo con loro - che l'assumere nei Comuni la responsabilità dell'amministrazione, o il prepararsi ad assumerla - il presentarsi, lottando per la.maggio– ranza, in veste di un e partito comunale di Governo» - sia oggi, da parte dei socialisti, un gravissimo errore. Non già che costoro opinino - a.narcbicamente - do– versi abbandona.re il terreno delle lotte elettorali am– ministrative. Il Comune è, in astratto, una magniftca posizione avanzata, d'onde avventare rormidabili colpi d'ariete alla rocca della. Stato conservatore, e insieme un meraviglioso campo chiuso, dove sperimentare ed attuare non pochi dei postula.ti del programma. minimo socialista. li fabianismo-comunale, il Comune-cooperativa, quale, sio. pure senza. etichetta, mo. con sostanza sempre più socialista, lo vediamo svilupparsi in tante città d'ln– ghilterra e d'America, e nel qua.le, come ru già.scritto, e i cittadini riscuotono i loro dividendi sotto (orm& di benessere, d'istruzione, di sicurezza, di svaghi, di fra– terna solidarietà nella. sventura, di servizi pubblici di ogni genere », è una tappa luminosa e necessaria del nostro cammino di partito. Ma. questa veduta teorica urta oggi e si spezza. nelle condizioni politiche. Lo Stato, usurpatore della. libertà e dis:1a.ngua.tore delle ·finanze dei Comuni, toglie oggi in Italia, ai Comuni amministrati da socialisti, la possibilità di qualsiasi effettuazione, appena appena un po' seria, dei loro programmi anche minimissimi, e riduce la pretesa. e conquista dei poteri comunali > a. una semplice con– quista di sco.nni pili o meno velluta.ti , dove adagiare o far palese la. nostra impotenza. I socialisti nei Co– muni perciò - come avvertiva molto bene, giorni sono, l'Avanti! (N. ~59} - si trova.no impigliati nel dilemma.: o di mettersi in lott11. col potere centrale, e sono so– praffatti e disciolti; o di rinunziare al programma, perdendo la. fiducia degli elettori. L'Avanti! intravedeva una. via d'uscita. nella federo.– zione dei Comuni democratici. Ma non dimostra.va. come questa. federazione - dalo che la si lasci sussistere ed

RkJQdWJsaXNoZXIy