Critica Sociale - Anno IV - n. 1 - 1 gennaio 1894

CRITICA SOCIALE A forza di errare e di correre M paese in paese, avevano acquistato una conoscenza esatta dei bi– sogni di tutte le (>iazzecommerciali; sape\ 1 ano dove si doveva compera1·e e dove si potcwa vendere: pochi campioni ed un libriccino di note bastavano per le loro 01ierazioni le più importanti. Oorrispon• devano fra loro sotto la fede di impegni che il lol'o interesse li obbligava a rispettal'e, ci1·condati come erano da nemici di on-ni specie. JI commercio ha perduto la traccia deite ingegnose inrenzioni che furono il risultato dei lor·o sforzi, ma è alla loro influenza che sono dovuti i progressi l'apidi di cui la storia ci 11a segnalato il b1·illa11te fenomeno in mezzo agli o,·rori della notte feudale. » Secondo Roscher, ad essi si dovrebbe la scoperta della cambiale, che fu certo per la borghesia così utile come la polve,·e da schioppo o la stampa; certo ad essi si de\'0 la creazione delle Banche e dei Monti di pietà. Ad essi Amalfi, Venezia o Ge– nova devono l'incremento dei loro traffici. Si noti infine, ch9 dove manca toro ogni perse– cuzione, come in t'talia, Olanda, Inghilterra, dove l'ebreo può esplicare tutte le sue forzo in tulle lo direzioni, esso si vede, con quello slancio che si da alla cosa già proibita, getta1·si immediatamente nella politica, nell'insegnamento, nella milizia; e men tre vi da degli uomini che certo non furono da1mosi~al paese, abbandona in gran par·te il com– mercio, specie l'usurario, il commercio dell'oro, cho lo rese così odioso, e diventa, cosa importante, anche pili povero. Il ve,·o Shylock, perciò, il vero antico ebreo, de– plora i suoi vecchi ghetti in cui accumulava im– mense ricchezze e deplora che ora i figli di ls1·aello vadano diet1·0 al fumo e non all'arrosto. Per cui, se l'antisemitismo vincesse, raggiunge– rebbe un 0ne opposto a quello cui mira, a meno che, cosa impossibile nei nostri tempi in Europa, non dico in Russia, rion distrugç:esse completamente gli eb,·ei. Ma il perse~uilarli, ,t toglier loro ogni altl'a via, certo li raffina in quella t::ommerciale, e li spinge sempre pili all'osservanza di quei riti ri– dicoli da cui, secolarizzandosi, a poco a poco si se1ia1·e1·ebbe1•0. lo credo che, so l'antisemitismo cessasse. a poco a poco, in 5 o 6 secoli. l'ebreo scomparirebbe, re– standone un piccolo numero di osservanti nei paesi barba,·i o remoti. Il Nowikow, nell'ope,·a che ab– biamo citata ed ammirata, dice «chela fusione fra russi ed ebrei sarebbe facilissima se non fosse im• pedita da leggi arbitrarie, come si vide nel 68 in Russia durante la legislatura liberalo »r CESARE LOMOROSO. IN DIFESA DELLAMEZZADRIA La colonia parziaria. è fra I temi tuttora più. con– troversi dell'economia. Valorosi oppositori le contestano ogni pregio, sia pel progresso dolio culture, sia pel miglioramento economico e sociale dei coloni; altri invece la elevano al settimo ciclo corno forma pcrfelta di contratto agrario, capace da sola di redimere il la– voratore delh\ terra dalla iniqua miseria in cui l'oppri– mono le altre forme di conduzione. E evidente por mo che e!lagerano gli uni quanto gli altri. Lo stesso chiarissimo Sa.lvioli, nell'ar1icolo testò pubblicato in questo pagine ( 1 ) e del quale già. il titolo (I) CRITICA.; fOdicembre. B1b1otecr1 l.i1no ts1arco - Le 1n,en:ogne della me::zadria - rivolava lo spirito e gli intenti, ebbe il torto, a mio avviso, di non di– stinguere abbastanza la vera mezzad,·ia o me:zeria quale co l"offre la Toscana., con altre formo di colonia parziaria, la terzeria, la qua,·teria e simili, nelle quali la parte del padrone è di gran lunga più. leonina. Scrive il Salvioli che ir. Italia. e la mezzadria. toscana. e è divenuta. sporadica, resto fossile che solo qua. e là. « s·incontra.,sommerso nello alluvioni di contralti scritti, e vere carte di schiavitù>. E sia plU'O:ma in Toscana, rrattanto, essa può ben dirsi epidemica. O che i fondi si scindano per<lhè h'oppo vasli poi lavoro di una sola famiglia, o che nuovi terreni sian bonificali, i proprie– tari, al coltivarli a conto proprio, preferiscono sempre di appode1·a1•li, risparmiando cosl notevolmente sul capitale di anticipo (I). La coltivazione a conto proprio non la. trovate in Toscana. cho in misura trascurabile e solo laddove, come in maremma, la mezzadria non è possibile. Ma precisiamo anzitutto che cos'è la vera mezzadl'la. Il mezzaiolo toscano non porta in società. cho il la• voro: il pad,·ono gli consegna col fondo, in istato pro– duttivo, tulle le necessario scorte o stime, vi\'C e morte. Mentre queste, altrove, per melà. lo 1>aga il colono, al mezzadro toscano se ne addebita la metà. del valore, che egli però non anticipa o d"onde ritrae gli utili sin dal di che entra nel podere. I danni fortuiti delle scorto li sopporta il solo locatore, pel principio 1·es pe,·it do• mitio. Al raccolto, prolovata la semente delle pianle erbacee, che il proprietario anticipò senza interesse, e soddisfo.tu alcuni e: obblighi> non tanto gravosi, tutti i prodotti delle piante sì erbacee che legnoso dividonsi a r,erretta metà. (') li padrone ('J do,•e fare al fondo lo riparazioni no• cessario, garantire il colono da.i vizi e diretti che no impediscano il godirriento o dallo molestie dei terzi. So, al riparto dei prollOlti, a. soddisfazione cli un pro[)rio credito ricusasse al colono la sua quota. senza. un do• eroto di giudice, incorro!'ebbe nel reato cli ragion fattasi ( 1 1 Mm. Ckl Alln. d'Aqr. N. 18!, IS!>I: Concor.to a9rario cll Siena, relaz. gen. del prof. Alpe, pa~. J7. ( 1 ) In Slcllla i pro1>rietnrl pres!ano la 1eme11:a, ma prendono per tUcUto o Interesse qunttro tumoli di grano (llt. G~.7t) 1>cr ogni salma di seme dnto In 11restito (chilo~. !.i5), Il che corri– spende all'interesse del !3 11orccntc per soli etto mesi circa! Negli Abru1.1.I,come riferisce Il Salvluli, l'intereiue sulle pre– s1:u:loni si calcolò dal Francheltl al 50 per cento all"anno ; In Tnscana in\·ece le prestniionl che il padrone fa al colono non t·i– cei:0110i»ureue alc,mo. Quanto agli obUl{Jhi, o paut, o t>e(lulle, o apptndl:t, essi consl– ttono In ·roscann. In due o tre pala di polll ed alcune pala d'uova all'ano?. Se Il colono alleva un maiale dee dare al padrone un prosciutto o un valore corrispondente. Se H podere, come In ge– nerale anlenc, ha alberi fruttiferi, 11 colono deve 11ort11real proprietario alcuni panieri di frutta e qualche bigoncio dl uv:1, che stanno a compenuro la parte n111.ngia1adalla famiglia. Nel paUI sono speHo compresi speciali ser,·l%i ed opere ))er• sonali, come alcune carreggia.ture, Il bucato e simili. .. Qm•sle -. prestadonl ra1111resen1ano11\lora Il com1,en11;0 che li cofnno « deve 1:ierl'usn della c:u1acolonicn. J)er I comodi e ,•nntaJrgl che « tro,•a nel fondo e 1>er tutti quel piccoli danni chi' O difficile « evitnrt!, e lmJ)OHlhile cnns1n1are o hquhlue. • Cl4l"Cm: o,,, con– h·atto dl rOlonia o nie:zad,ta ucondo il CodWe cEt:tle Uallatto. (Siena, 1890, 1,ag H6) Il comph:880 d1 questi ohblighi. quantunque ngs;rravl sensihll• mente 1I cnlono. qu,rnto però è lontnno dagli obblighi degli allrl coloni, specie 11lc1lianl I (Vedi CAnUSO: Soutt l1tll'l1tdtuh·ia del ce,.tall in S{tllla e le popota,,011, che le tiercilano. - Palermo, 18i~; e SOSNISO SIDNBY: I contadi11, in. Stctlla, Firente, 1877). (I) CJA.NCUI: op. clt. pag. 101e 156.

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