Critica Sociale - Anno IV - n. 1 - 1 gennaio 1894

CRITICA SOCIALE 13 mazione, p. es., dei rettili in uccelli era da lui at– tribuita allo modincazioni chimiche rlell"atmosfera che, arricchendosi d'ossigeno. permise la ,·ita ad animali a sangue caldo. Ma l'ambiente cosmico erolvo lont:1mento;do, 1 0110J>assarcmigliaia d'anni por produr,•isi mutamenti di qualche importan,~,; p,wc1ò lo specie animali e vegetali ci sembrano im• mobili, lo condizioni che le generano non mutando cho in modo insensibile. Al contrario, l'ambiente nrti0cinlo evolvo mpidnmente: è perciò cho la storia dell"uomo, confrontata a quella dei bruti, presenta un aspetto cosi mosso e così vario. Essendo di,·ersi gli ambienti arti0ciali in cui gli uomini e,·olrnno, ne rcngono non meno grandi dilTercnzotra le va1•ic razzo nma1ie- Il ~:wigino dinerisce per intelligenza da un fuog,no piu cho duo ,·azze diverse di cani o di scimmio. Il. i,'uomo non è il solo animalo che si sia creato nella n_nlm·au~ nm~iente arti0cialo. Ce,·te specie nn11nah{casto1·1,np1, rorm1che,ecc.) 1·iescironoa costruirsi nmbionli nrtincinli che lascianoloro ra<r. giun_gero un grado di sviluppo ignoto alle a1t,'.'e spec10. Celso, il gran medico la.tino, scri\ 1 e\·a or sono diciotto secoli: « ~o gli uomini pretendono distin– guersi dagli animali porchò abitano città, fanno leggi o .istituiscono ~,·orni, quanto s"ingannano! Le formiche o lo apt fanno altrettanto; hanno i loro re che esso. Jll'Olog!l'!no e ser,·ono; le loro guerre, lo loro , 1 1Uorio,1 loro m:'8Sacridei vinti; hanno città o sobbo1:ghi. o or~rii <!i la,·oro rego– lar,; caccrn.noo cashgnno gh 111setl1 ... Se qualcuno dall'alto dei cicli potesse gettare uno sguardo sulla torrn, qual dineren101 fra lo opere degli uomini o quelle dello api o delle rormiche! > - DopoCelso nume1·osi o pazienti osservatori studiarono i costumi di questi animaletti. . I formicai sono uno dei portenti della natura. « La 101-0 caratteristica - dice Forel - è l'assenza di un modello Osso,pnt•ticolaro ad ogni specie, corno poi cal11b1-oni o por lo api. Le ro,·miche sanno l'arto cli adattare lo toro cosl1'l11.ioni allo circost..,nze e di trai• partito dal terreno.» Esse rabbricanomuri, riz– zano pilastri,coll~'\!10_travi,~ispon~~o impiantiti. sorrappongouo pinm; 111 corh form1c..·u se ne contò sino n quaranta. I nidi di termiti, così abbondanti nel enegal, si elevano da tre a sei metri sul li– ,·ello del suolo o sono cosi solidi da retwere un uomo e mRg3ri un bufalo; comunicanocoli esterno mercò corridoi sotte,•ranei larghi fin trenta centi– metri. Che sono i monumenti degli uomini appotto a quelli di questi piccoti ortoptori 1 Se pam~oniamo l'altezza o l'estensione di questo costruzioni colla st..,tura dei 101-0 costruttori, i la.·ori dell'uomo sem– breranno cosa ridicola. Una piramide costruita sulla medesima scala dov,-obbe essere alta mille metri. li più ~Ilo i:nonumento costrutto dagli uomini, la pi- 1·am1dedt Cheope, non no o alta che 140; il pinna– colo del campanile di Strasburgo 112 o la to,-re San Giacomo a Parigi 68. I formicni possiedono granai ove si accumulano i grani raccolti dalla colonia; le formiche li spo– gliano delle buccio, che gettano fuori; non si scoprì ancora con qual misterio o processone impedisr.ono la germinazione, cho sanno pet•fettamenlo arrestare quando pe1·caso comincia.Ammucchianoin fresche cantine minuzzoli di foglie che forniscono loro dei funghi micl'Oscopici di cui sono ghiottissime. Qual– cuno 111-etcndo 1>ornnoche certe rormiche del Texas siano agricoltori, snJ)piano preparare la terra o seminarla; ma il fatto non è ancora scientifica– mente stabilito. « Chi an-ebbe creduto lo ro,·miche un popolo pa· sto1·e! • diceva lluberl. Rppuro lo sono: esse hanno dello g1-cggio di a0dii che forniscono 101-0una se– crezione zucchol'ioa, o un formicaio ò tanto più prospero quanto più son nume,-ose lo sue vqcc/te. u dei fusti d'albero esse costruiscono stalle, ovo imprigionano i 101-0aOd ii, allri no conserrnno sotto terra su dello radici; quando cangiano di nido li trasportano SOCOi n autunno ne raccolgono lo uova e ne hanno cura nno che ne erompono i piccini. Audubon osservò delle formiche che impiegarnno gli a0dii corno animali da soma; fra due lite cli sorveglianti li facevano trasporl,re dei brandelli di foglio, poi, a lavoro terminato, li richiudevano noi rormicaio. . . . J.n di\ 1 isiono del lavoro, cho non apparo so non timidamente nello primitive società umane, o cosi sviluppata fra lo formiche. che diede origine a tali « din'oronzinzioni • fra gli abitanti d'uno stesso fo1• micaio da rarlo parct'O composto di specie diverse. Il lavo1·0 di riproduzione ò con0dato a pochi maschi o a una rommrna,la qualo dagli uomini, che vol– le1-oh-ovaro un riscontro alta loro organizzazione sociale anche fra gli animali, ebbe nomedi regina, ma che non ha veruno dogli allributi della sovra– ni!.\; ò creata, nutrita, ma ò guardata a vista o spesso imprigionata dalle allre rormiche senza sesso che compongono la gran massa delta colonia e che si suddividono in guerrie1-e od operaie. :'/et formicaio 1-cgnnil pii, assoluto comunismo. Il lavoro vi ò libero, lo rormiche attendono ad esso instancabili. Salomone te citava ad esempio dei suoi sudditi ebt'Oi: e Va, o poltrono, verso la ror– mica, OS3erva lo suo rio e sii saggio. Essa non ha nè capo, nò dirolto,-o, no governante, pure essa pt'O· para III ostato il suo pane e durante la messo am– massa lo vettovaglio. • (') Nel formicaio tutto ò di tutti. r.e formiche spingono L,nt'oltre il sentimento comunista, cho persrno gli alimenti ingeriti riman– gono por qunlcho tempo a disposizione della col• lotlivil:\. li 101·0tubo digerente ò diviso in due parti; l'una, l'antol'io1·0,ò una specie di credenza al ser• vizio della colonia; l'O.'ofago teso forma una specie di gozzo o 11uòcontenere una g,-ando quanti!.\ di alimenti liquidi. Occor,·endo, questi liquidi vengono rigurgitati poi· alimenta,·o compagni affamati, le lar, 1 c, lo femmine o i maschi incapacia procura1'Si nutl'imcnto. In t...,lunc specie australiane, questa p1-op1·iotil ò utiliz,.,t.., por trasformare un certo nu– mero di formiche in veri vasi da conser\"e; le si impinza di succhi ch'esse debbono custodire o ren• dero al momento voluto. · Non solo l'ordino o l'armonia regnano in seno al formicaio, ma. talora si annodanorelazionipacifiche all'este1-o coi ro,·mic.,i \'icini. benchò in genernto tm i varii rormi~1iregni la guerra pili atli\"a. Nella T'elitc Salèvc. pianm-a de' dintorni di Ginevra, Forol osservò una nnziono di formiche, formata da oll,-o cento colonie viventi nella pace più per– fott..,; in una pianura fra i monti Allegani, noll'.1- meric., del ;1'01~1. Coock scoperse eia I000 a 1700 rormicai conici, alti da duo a cinque piedi; tutti i toro abitanti erano sh·otlamonto unili, non si at– taccnvnnomai, si mettevano assieme per rospingero i nemici osto1•ni (ragni, serpenti, ecc.), o si aiuta• vano rociprocnmento poi· la costruzione o l'ipa,~a. ziono dei loro nirli.Era una federnzionedi formicai. l ralli accennati - o potrei citarne ben altri - attestano tale uno s,•iluppo intellettuale, por cui Darwin potò sciamare: « li cer,·ello di una formic., ò una dello più so,·111-endonti particelle di materia (Il P,-orn-bil: Cip \ 1 1, t 7 e 8.

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