Critica Sociale - Anno IV - n. 1 - 1 gennaio 1894

12 CRITICA SOCIALE glia stabile dimora ci fa oggimai l'effetto o di un ilogcnemto, di un at.·wico, di un anac1-onismovivente, di un ,·èoe11a11t dal mondo dei sepolti, o più spesso di un semplice egoista, di un poltrone mornle, cho non s..'l trovare nella rita altra seduzione. altro sti• molo che la contemplazione accidiosa o l'idealiz1.a- 1.ione ipcrbolic..'l dei propri inconcludenti dolori. Gli stessi pessimisti provetti ed auto1·ovoli, quali il Graf, si di1-obboro credenti un po' tepidi e frattano da malti - come s'ò visto in queste colonne - alt1·i pessimisti più rigidi e fo1•30pii1 coerenti di loro. In materia religiosa la tepidezza precorre di poco l'ateismo; sarebbe questo il caso del pessi– mismo? Noi propendiamo a crcder1o. Le quali osscr\'a1.ioni - se hanno in sè del vero - po1·tercbbe1-o a questa conclusione. Il pessimismo sarebbe bensì fratello germano o, so si vuole, anche pl'imogenilo del socialismo; questo nascerebbe dallo mede ime cause, negli sto si indiridui, sol– tanto in un ambiento ideale e roale pili evoluto. Ma qui è il caso veramente di di1·0 che i {1·alellt /ia11110 ,ice/so 1 /i·alcllt, poichò la loro dia simul– tanea è incompatibile. Il vero o rigido 1>essimismo non può associa1~i con la viva fodo socialista; o ~iò non tanto por la ragiono addolla dal G",r, ma anzi per la stessa ragiono l'O\'esciata: non solo dunque pcrchè il pcs imismo inlepidisca il socialismo, ma pii1 ancora porch0 <1uestoha virtù di spognero quello. Come ,·olete sentii-e il vuoto della vit.'l, qunn<lo os:;aè cosi piena cli doveri, di spcmnze, di glo– riose fatiche1 Il pessimismo è la terzana di cui il socialismo è il chinino. FILIPPO '!'URATI. L'AMBIENTE ARTIFICIALE (Teoria. della. lot.t.e. di olaaee) I. L'uomo vh 1 0 in un doppio ambiento: l'ambiente cosmico o naturale o l'ambiente economico o arti• flciale, creato dall'arte umana. Lo azioni o reazioni combinate di questi due ambienti determinano l'e– \'Oluzione dell'uomo o dello società. Fin che l'uomo non è che un essel'e organico che si distinguo a mala pena dagli altri animali per ce1·tc qualità od abitudini. si può considerarlo come il prodotto immediato dello forzo che agiscono nella natura. L'uomo pl'Cislorico, l'uomo dell'olà della piel,-a, quale ce lo most,·ano pe,· analogia i popoli selvaggi tuttora esistenti dell'Oceania, dell'America e del– l'Africa, non subil•a che l'influsso dell'ambiente na– tu1-ale. Non vire, 1 a, infatti, che nella natu1·a; andava nudo; tutt'al pii), nei climi freddi sospendm•asi al collo una pelle di animalo che girava davanti o cli dietro secondo la direzione del vento; ignorava l'uso doi metalli; conosceva appena quello del ruoco; fab• b1·ic..·wa i suoi rico, 1 eri con rami d'albero, come il chimpanzò; come certe scimmie, non a,·eva atti-i ordigni e alti-e armi cho pietre o bastoni; non ayeva vasellami da metter al ruoco; la lingua da h1i eia• l>orata 01·acosl rudimentale, che non possedeva nè il vo1·bo essere, nè parole generiche come albero. colo1·e, calore, ecc.; e a, 1 eva raggiunto un cosi misero sviluppo mentale, che non sapeva conta1·e oltre il fro od il quattro. - Per spiegare la fo1·– mazione delle di\ 1 e1--se razze umane cli c1uete epoche p1·imiti,Te,ben pub il naturali ta non 1·icorrere ad alt11>che all'azione delle forze nahn-nli, come fa por le altro specie animali. La concorrenza vitale, la lotta pe1· la vita quale esisto fra gli animali, em B1bllotecaGino B,anc. la legge dell"uomo primitivo. Pe1• inseguire una preda e ghez•mil'la, per disputarsi una remmina e po,·tarla via, impioga1•a110l'elaslicità e la forza dello braccia o dello gambe: clilaceravano i loro nemici coi denti o colle unghie, li porcoto,•ano con sassi e bastoni; il vincitore era il più rorte, il più abile, il meglio doL,to, Ma questa concorrenza animale si modific..1. e veste alt1·i ca.,~atteri, giil fin dai tempi preisto1·ici. co1io1·ta l'al'lodi lavorare imetalli (epoca del bronzo), gli uomini non si batterono già piu colle sole loro a1·mi naturali; possedevano armi artifìcfali, e il vin– cito1·e non era semr,re il più ro1·te, ma piuttosto il meglio armato. Cos, per molti anti-opologi, ò quasi co,·to che gli uomini dell'età della pietra, abitanti l'Europa, fu1'0no sterminati e su1·1'0gati da altra. 1·azza venuta dall'Oriente e che conosce, 1 a l"uso del bronzo. Conrorta quest"opiniono il ratto che le spade di bronzo, dovunque ti-ovate, in Irlanda. Scozia, Norvegia, Germania, sono identiche affatto: sem– brano fuse da uno stesso artenco. Sola differenza la forma delle incisioni; in Danimarca pcH'tano delle spii-ali. più al sud sono ndo1·nato di linco e cli circoli. L'impugnatura è piccola, il che scmb1•a indicare che gh uomini, che le mane~giavano e cho vinsero gli uomini dell'età della pietra, avevano piccole mani. . .. Ciò che avrenirn noi tempi preistorici si ripolo oggidì. Quando uno tanley. un n,•azza o qualsiasi altro lad1-ono incivilito viene in lotta con un neg1-o del Congo, la vitto1•ia non 1·imano al pili ro1·te, al pili agile, al pili coraggioso, ma alla poh·ero e al 1·evoh 1 01·. La stessa cosa sul campo di battaglia in– dustrialo. Quando i tciSito1·i a mano disputavano il mercato ai lessitoi·i della grande industria, il campo non 1·imaseall"operaio pili ene1-gico,labol'ioso, abile, ma al telaio meccanico e alla fol'za motrice del vaJ>oi·e.Ecco dunque che nelle societi\ umano le cose vanno un po· di,·e1"Samcnle che fra gli ani– mali: non lo solo qualitt\ natu1-ali, ma sop1-atutlo gli strumenti di lavo1·0 e le a1·rni assicurano la villoria. Si può dil·e che la ve,·a lolla per l'esi– stenza e pel pe1·rezionamc11tonon ò fra gli uomini, ma rra i loro organi artificiali. Questa conco1•1·enza vitale delle armi o degli strumenti, che presenta i carattc1·i della conco1·1·enza ,·itale delle pianto e degli animali, ru la causa. del meraviglioso svol– ge1·si dei congegni industi·iali o gue1·reschi. Quando duo padroni, a1·mati di strumenti indu– st1·iali ugualmente evoluti, lottano a chi caccerà l'altro dal mo,·calo, essi si battono sul dorso dei loro operai; essi fanno a chi andrà pil'1 in là nel diminuire i salnrii o prolungar la giornata di la– ,·01·0,nel sur1-ogaro gli uomini colle donne o coi ranciulli, l'operaio abile çol manovale. Se cpzesta lotta per l'esiston1.a dei pad1-oni non pe1·fez101ra i due concor1·enti nò fisicamente nò intollettualmonte, conduce in compenso alla degenerazione fisica o alla degradazione intellettuale o morale della classe sala1·iata. La lolla per l'esistenza r,-a gli u~miui uscili dalla p1·etta animalit..\ non ha dunque nè i caratteri nè i ri~uttati di quella fra gli animali o fra le piante: e chi voglia darsi conto dell'0\ 1 0luzione umana don~~ analizzare gli ambienti artificiali che l'uomo ha t1·ave1"Sato e la loro azione sull'uomo e sulle società. I due ambienti in cui l'uomo vive, ir nahu-ale e l'artificiale, non sono immobili o sempre identici a sò stessi. F..ssisi trasrormano. La sto1·ia della rormazione della terra ci prc)\la che rambienlo natu1-ale si e\ 1 oh•e; a questa o, 1 olu– zione cosmica connetteva Geoffi-oy-Saiut-Hilaire la sua teoria della fo1·maziono delle specie; la lrasfor-

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