Critica Sociale - Anno III - n. 11 - 1 giugno 1893

CRITICA SOCIALE 165 muovere una agitazione popolare, anche colla 1icu,•e.::a <linulla ollene,·edalla ciane o,·a domi,,a11/e. Ma la agitaziono avrebbo por effetto di ris,·ogliare un risentimento imperioso e minaccioso della coscienza popolare, di dimostrare la necossitil della organizza– zione, _choora manca, o di spingere a cosliluirla. . . . Ma pel progetto Albertoni, sia puro ispirato da ottimi intendimenti, a mo paro che nessun ,•oro socialista dobb& scalmanarsi. Noto rapidamente le impressioni mie. I." Prescindo {polchè non sono nù Igienista nè figlio d'igienista) dai grandi pretesi nntnggi lii un maggior consumo di sale nello classi po,·ere ('), tiella cui im– portanta tuttavia sarebbe rorse lecito dubitare, tantopiù Jacclu)alla pellagra la scienza paro abbln ormai assegnato causo speciftcho cho stnnno col consumo <lé'I salo in un l'npporto molto lontnno. Ad ogni modo In. portata vera. dell'economia derivante <lall'aboliziono del monopolio Jet sale ò tosto calcolala. dividendo I r,2 milioni che esso rende pei ~ milioni di italiani. Sono I... 1,10 al– l'anno. ossia'/, centesimo a.I giorno por ogni italiano; trascurando il sale che ,·a all"eslero nei prodotti in– dustriali e commestibili, e il ratto che I braccianti gior– nalieri vi\•ono di carità o e.li minestro economiche du• ranto l'inverno o al tempo dei lavori prendono il vitlo in natura gi&pronto per la consumazione, ccc. 2: L"abolizionedel dazio intorno sulle farine, sul pano e sulle paste, proposta con Intendimenti certo be– no,·oli per la popolazione dolio ciW,, paro però destinata a fll.vorire quasi esclusivamente i rivenditori o i fornai. Oli operai, che do,•ono aquisfare questi generi quoti– tlianame,ue al mitru10 1 come potranno ,coniare l'infini– tesima frazione centesimale del loro rlsparmio1 - Nò so vedere come rimposizione d'un dazio, llno al 40 per··. su allri articoli di produzione o di consumo locale, ri• ducondo il consumo e quindi la µroduziono, potrebbe risoh•efsi in nnl~gio dei lavorntori. :l: Mentre, secondo il progetto, ,ano risonato per una gradualo o parziale nozionaliziaziono i beni che por,·cnissero allo Stato do.lii\limito.zlono dolle succes– sioni legittime, dello sole succe.uiotii leqitlimc olll·e il quinto grado e cioò soltanto gli nssai problematici beni di qualche povero contadino ignorante, che ignaro della leggo potesse per a,·,·ontura dimenticarsi di far testa– mento; non ,ano im·ece riservato per un determinato scopo utile a.Ile classi ta.,·oralrici I p,-o"e11li,ce,·to ,,; gran hmga. pii, comillet·eroli, llell~ laua p1-ogre11iJJe di 1ucce11io11e. Ciò non può soddisfare certamcnto I lavoratori co– scienti, i quali sanno bono oramai, cho anche una im– posto. sullo eredità, vnle o.dire sulla proprietà. nel mo– mento del suo passaggio nelrorode, non può loro gio– ''are (percltC e11i 11011 goven1a110), ,a tton quando il provento di tale Imposta ,itJ a11ic11mto per un mo act e11i t:a11laggio,o. 4." Per quanto ò del proposto aumento c.loll'imposto. sulla rendita mi limito a notare cho, dato puro che l'onorevole Albertoni riesca a superare, egli non so– cialista, e a far superare dai suol amici rostacolo op– posto dan·a:-t. 3 della. legge IO luglio 1801, il progetto a.,·robbe il torto di no,, ecceaua,-e dal proposto aumento /1) Il pror. Albtrtonl, com'à noto, lns19te111ll:1 neceultàdel Hle, In bue nd argomentl tltlologlcl e 111>erlmenui11,11,eclnlmenteper I• claul che ti nutrono In 11re,alenta di farlnn.tel e di ,eget:ill. (,.:Yot4 <U/la C"ITICASocuu). d'imposta almeho la. rendita posseduto. dallo Istituzioni pie soccorrevoli ai po,·eri . .. Malgrado lo insistenze del Comitato conlrnle la Lega bergamasca non consentirà a 1>1'0muo,•oro un'agitazione nò In ro.,·oronò contro il progetto Albortoni. Por dimostrare ai nostri lnoralori, che essi, po\'eri, non possono nò llovono mai nulla aspet1aral dai ricchi, m:l.che, per sollevarsi dalla dolorosa schiavitù, in cui gil\Cionostremati datreccossi"o IM·oro o dallo. mi,seria, de,·ono aiutarsi o dirondersi d:l.loro, ci basta proporre la lunga e triste esperienza del passato. f: por far propaganda. efficace di sociali.smofacciamo loro constatare l'astuta porftdio. dello sfruttamento, quale si esercita qui nella città nostro. o pr'O,·inciacon splelo.h, ferocia. Per questa popohizionc, che fino a ieri ru abituata ad ndorare i suoi 1>adroni 1 o ad applaudire al loro lusso, ai IOl'O amori, alla loro tirannia, sto. meglio questa pro– llaganda "irile, di quella in ra,·oro del progetto Albor– tonl, elle pretendo con un pugno di sale di tirarsi dietro una. moltitudine bruta di schiavi bianchi, belanti e.li riconoscenza, corno tante pecore. ElllLIO QAU,AVRESf. Ed ora che l'amico Gallavresi o In J~er1a berga– mn.scn hanno detto chiaramente la loro, sarebbe il caso che i sostenitori. dal J)unto di vista socialista. del progetto Albcrtoni - e magal'i, so lo credc- ~~~f:~~"1r~1~~:~~. s~~is\:~·l~~~f~Ui di0W~~d1~.: 11 nostro colonno 1>01· questo duello, nel armi cortesi, sul lo1•rono sciontiflco. Il deputato di Bozzolo, cho ò un fisiologo o non un l'lnnnziere, ha intitolato il suo progetto - come desumiamo dall'edizione pubblicata in Bologna per propaganda - « Jlirormo tributarie e soctali >. .Xolla 1-elazione cho lo J>rccedc egli escludo rccis..1.• monto cho lo suo proposto siano determinate da ragioni l'lsc.'lli,contro lo quali anzi protost.'\. Col suo congegno di pl'O\'vodimenti ogli mi,·a a« modificare i metodi attuali di trasmissione o 1·ipnl'thdonc dello ricchozzo », sol:.\ questiono intorno alla 'lualo egli ponsa che si })Ossa ro1·mare una 11011 ar hriciosa di– visione dei partili; egli mira a uno stato so cia.lo nel quale si s:ippia che « la posiziono di ogni cittadino è esclusivameute dovuta al suo lavoro,; nel quale « ogni J>..'\trimoniflindividuale sia il J)rodoHo del la,•01-0compiuto dall'individuo stesso>. ~oi sotto– scriviamo tanto più volonticri a c1uosti desideri, in quanto che non pensiamo poi, collo stesso Albertoni. esso1·0 « indubitato> che nel regime capitalista« chi riosco ad accumula1'0 nelle p1-oprio mani unn quan• tiL\ di beni superiore alla media, dovo questo cer– tamente in g1-an pa1•to alle proprie qunlit.\ inlellel· tunli od alratti,•it..\ sua»; pensiamo am:i. in cooren1.a alla dottrina socialista, « il cui splendore o la cui \'Cl'ib.\- com·cgli scrh•e - non possono essere da alcuno negati >, che sin cotest..'\ una semplice illu– sione o che sia «indubitato» l'opposto. ì\ln a parto questo e un corto, por noi non ben chia1'0. disdegno per la rirorma dello leggi « d'indolo ri,•ile o poli– tica> (o la sua ralcidiazione del diritto ereditario non il forse tflndo/e civile?), ò innegabile che l"in– tenziono del p1'0f. Albertoni sia stata un'intenzione socialista. Ciò che adunque il da inda~aro il so colesl, in• ton1.iono trovi adeguato csphcamonto, se cotesto carattere di riroi-ma «sociale» le suo rifo1•mo tri• butarie lo abbiano dav,•e1'0, so cotesti scopi li rag•

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