Critica Sociale - Anno III - n. 5 - 1 marzo 1893

CRITICA SOCIALE 73 scita che ha ratto finora, la poca fiducia che ha saputo ispirare ai suoi aderenti nei 1>aesidove lo spirito di associo.zione ò più sviluppalo cho da noi. E come po– trebbero prosperare la rosistonza e la cooperazione da– vanti all'ingigantire tlolla grn.ndo industria ed al cresct'ro della disoccupazione che no ò una conseguenza? E l'anarchia? L'anarchia, lo conrosso, ò un seducente idealo, ma ò troppo un idealo. Essa presuppone una. umaniti1cosi dh'ersa. flsiologicamento e psichicamente dalla umanifil attualo da fa.r dubitare della sua possi– bilità. anche in un lontano a.V\'cniro. Non rimo.ne alla causa dello. liborfa che una meta: il socialismo, concretato nella sua formula precisa: « la socializzazione della terra e tlegli istrumenti di lavoro». li socialismo ò dunquo una lotta por l'elovamonto materialo o morale dell'individuo. Per convincorseno basterebbe osservare il modo con cui esso è nato, nella sua prima. elaborazione scientifica. E noto come i primi socialisti tedeschi si siano formati in gran parte sulla filosofia.di Hegel. Ma l'hegelianlsruo non produsse im– mediatamente il socialismo i esso produsse im·ece prima l'umanismo, da cui derivò il socialismo. L'umanismo di Fcuerbach nmmetteva che non vi fosse nulla di rea.le fuorchè l'uomo - l'uomo di carne e so.nguo elio pensa o sente. L'uomo non dove\'& quindi tn'ero altro dio che l'uomo, non doveva essere più un mozzo, ma dappertutto o sempre un fino. « Ogni essere che sia di carne umana dovo godere cli tutti i diritti o ili tutti i privilegi dell"uomo. Che la volontà. dell'uomo sia fati a, sia santificato H suo nome.• f.: facile capire come questa dottrina dovesse logicamente condurre al socialismo, negando recisamente tutti i privilegi che innalzano un uomo al disopra di un altro. t rindi\'i– dualismo cho si trasfo:-ma in socialismo, perchò rico– nosco che solo nel socialismc, è possibile quelraita su– blimazione dell'uomo che lo eleva nl disopra di Dio. li Ruge, che npparticnc alla scuola umanista, sostiene che l'individuo em1>iricoò la \"Ora unità cd il vero fino uml\no o che il socialismo ò l'umanismo della vita co– mune. Strana contraddizione! Questi uomini, che parlavano talvolta il linguaggio dei più arrabbiati imJi,,idualisti, t.lovovano essere accusati nella stessa loro patria di \'Oler distruggere coi loro sistemi ogni libertà. ed ogni spontaneità indi\•iduale! Mu. dove a1>pare ancor meglio quanto sia povero il ragionnmento col quale si tonta combattere in nome della libertà la tendenza socialista moderna., è in tutti <1uci provvedimenti che \"(lngono proposti a tutela dei la\"orntori e che sanno in quulcho modo di socialismo. Si ha paur,~ di tutt? ciò come di un ritorno al passato o lo si chiama il nuovo « Torismo •· A mo questa cre– denza ha. sempre fatto l'ofretto d'una curiosa illusione ottica.. 1 liberisti alzano la voce contro la. resti·izione apportata dalle leggi sociali alh\ libcr1ù. di alcuni pochi, e non si accorgono della moltitudine di persone a cui quello stesse leggi rendono pos~ibilo appunto l'esercizio e.li una maggiore liborfa, talchò il quantitativo medio della liberti\ viene immensamente accresciuto. Il dire cho queste leggi sono contrario alla liberfa perchò la. diminuiscono in alcuni, equivalo al voler dedurre la statura media d'una popolazione misurando l"uomopiù. piccolo od il più alto. ~ IA. dimostrazione di quanto diciamo è così facile che par quasi banale. Prendiamo ad esempio il riposo ro– sth·o. l,'cfTetto di una legge che rendesse obbligatorio il riposo festivo e che fosso applicata sul scrio sarebbe probabilmente questo: su dieci padroni che dovrebbero sottostaro alla. legge, perdendo una. parto della loro libertà., por lo mono mille individui loro soggetti si vedrebbero ridonata. una.volta alla settimana una libertù. che oro. non hanno. Tirando lo somme, abbiamo un passivo di libertiL ugunlo a dieci contro un aUh•o di milio, ossia. un utile netto di novecento! Si noti poi cho la diminuzione di libcrlil negli imprenditori sarebbe solo momentanea, perchò ben presto il riposo festivo entrerebbe tanto nei costumi, che non ,·errebbe più in mente a nessuno di protestare. Lo stesso ragionamento si potrebbe faro per una leggo che proscrivesse le otto oro di lavoro, di un'altra cho stabilisse il minimum dei salari, e cosi via, Onchè arri– viamo all'applicazione dello massimo riforme socialiste, raggiungendo un maggior quanlito.tivo di liberfa indi– viduale. E ragitaziono socialista. non ò tutta una tolta per lo elevamento della individualititT Prendiamo la forma.più embrionale: uno sciopero per ottenere una riduziono di oro di lavoro, o un aumento di salario. t una ribel• liono d'individui che si "edono soppressa ingiustamente una parto della loro liberti&., o che si vedono tolta una parto dei mezzi di cui hanno bisogno por esplicaro come meglio credono lo. loro 1>ersonalitil.Non parliamo degli scioperi veramente socialisti, come quello di Car– maux, che mirano ad imparre od a far rispettare il suffragio universale, la conquista pill grande della. libertà. nei tempi moderni. E cos'è infine la lotta di classe, se l'analizziamo nella sua radico, nella.sua. base, se non una. ribellione di tutti gli individui che si tro– vano schiacciati da un sistema ch'è l'espressione della classe dominante, e si alleano tra di loro per combat– terlo con maggior energia, ma tutti per un fine pill o mono individuale; il miglioramento e l"cmancipo.ziono di sè, della propria famiglia, dei 1>ropri figlit E così in lutto lo manirostazioni del socialismo, dallo più semplici alle piU complesse, ra\·visiamo non solo un carattere economico, ma anche un principio prof1m· damonte morale, e diciamo pure la parola che a noi soli spetterebbe di 1>ronunciaro, liberale. 1-; non può essere altrimenti, perehè il socialismo, corno si esprime mirabilmente l'Engels, vuole che un minimum di O\"O– luziono normalo sia garantito a tutti, lasciando che ciascuno si elevi nelle direzioni accessibili attualmente ai soli pochi fortunati privilegiati e che non vengano perciò disperso tante ottimo attitudini naturali che sotto la compressione dello presenti istituzioni sociali non trovano modo neppure di rivolarsi. Sconfitti dalla. storia, dall'economia politica. e dalla analisi spassionata. dei fatti, gli av\"crsari si trincerano dietro il sentimentalismo, e qui sono maestri, o qui nessuno riesco a. superarli quando analizzano il prin– cipio d'autorità. e lo dissecano, quando impauriscono il cittadino collo spettro della leggo che lo assalo ad ogni svolto o lo comprimo o lo sopprime sotto il gelido manto della burocrazia o del manllarinismo; o le loro pitturo fOr\'ido o la. loro ironia, talvolta m or~ac~, col– piscono spesso gli inesperti o li lascio.no dubb1os1 sulla sorto che lo nostre dottrine possono apparecchiare all'u– mnni1ù.

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