Critica Sociale - Anno III - n. 5 - 1 marzo 1893

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Beano: Anno L.M- Semestre L. •- All'E•tere: Anno L.10- Semestre L. &,&O Lellere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE: ■ILANO: Portici Batterla V. E., 23 (3' plm ID!lll) PER MILAll'O lii abbonameaU •I rlce.-ono anche pre•ao la Libreria Fratelli Dumolard: Cono V, E., :a1, Aaao lii - N. li, Non ai vetuU a numeri uparatl. Mlluo 1 1° marzo 1893. Preghiamo vivamente coloro ai quali fu spedito soltanto qualche numero di saggio e al quali, per speciali riguardi, non fu sospeso l'invio, se essi tuttavia intendono rifiutare l'abbonamento, di usarci la cortesia di rc– s plngercl il presente numero, conser– vandogli la fascia o indicandovi altrimenti il loro nome. Basta riconsegnarlo al porta– lettere. SOMMARIO Attualiti. Il ca.ro ddl'on. llOn(Jlll (ZOLPASRLLO). Studt sociologici. Il partito ,oclall.rta teduco e la aua tamca: I, Perchè i soclal11U tedeschi non scendono In piana (PAOLO AXILRoD). Alaltlnu e , ,oclalùll (F. S ). />1dlt1ldu.all.rmo • .roclall.rmo (Doli. "· L.). L'• tt,ol.rmo. ntll't11olullone .oclalt! !Doti. f-'RANCltSCO COI.ETTI). /,a rf~Oht.rlone d, domani. lii (ftne) (Prof. ETTORE CICCOHI). Blbllotaa dt propaganda. - Pre•nt agu ab/Jonatl. Gli alleai opwcoli delt'avv. Pasquale Di Fratta: J,a socializzazione della terra, e di Leonida Bissolati: La f~otta di classe e le "' alte ldealltl ,, della borghesia, (cont. ~ ciascuno) 10110dal legato1·e. Si ,pediram,o a giorni. Abbiamo pure t·acCOU() in opuscolo La rlvoluzlo11e di domani, di E. CtCCOTTI (cent. 20). Il caso dell'on. Bonghi L'on. Bonghi, reo di aver detto francamente e onestamente il pensie1· suo, è iJ1co1'SO nella scomu– nica maggiore. Due articoli da lui pubblica.ti sullo faccende di casa nostra gli hanno attirato sul capo la tempesta, o non son valsi a distornarla né l'autorit.i\ del nome, nè i servigi da lui resi alla C.'\usa conserva– trice non meno che alle lettere italiane. L'on. GiolilLi, che aveva chiuso gli occhi e gli orecchi a tutte le recriminazioni elettorali, non poteva mandai•gli buono questo altro sfogo che lo colpiva in pieno potto. Se avesse taciuto anco1·a, qucH'omicciattolo avrebbe finito per impiccarlo in effigie sulla pubblica piazza. Perehè, sL,te a sentire che cosa gli aveva delle quella mala lingua. Gli aveva detto: « Voi, signor ot C3 G no B1a'1C0 Giolitti, siete pe~iore di quanti vi han preceduto e potra11no s~gui"vi. Potevate colpil•o i dilapidato1·i della Banca romana, e invece avete fornicalo con IOl'O,facendo servire gli altrui mali agli scopi della vostra poliUca. 7i siptq impadronito o tenete e ambo lo chia,,i del cuor di Pederigo ,, ma, a differen;,,a di Pier dello Vigne. le volgete in modo tutraltro che soa,re. In voi la libidine del potere non conosce nò legge nè misura. Governato non poi· forza che vi derivi dal passato o da consentimento di popolo. Governale, porchò siete riuscito a farvi una Ca– mem, di lre quarti della quale potete dire ciò che lo1'd \Valpole diceva elci suoi Comuni: every n1an liat 1ts prtce. • . .. Lo cose son gmvi e possono anche esse,· voi-o: ma son di quolle che un consiglio1·0 di Stato non può dire senza pericolo, in Italia specialmente. E meno malo se si fosse contentato di sciorinare i panni sporchi in famiglia. No: egli aveva scelto por la trista bisogna anche le colonne di un gior– nale francese, il .MaUn, fornendo così nuovo armi ai nostri rivali, come so questi non no a,·osse1-o già di tl'oppe ed anche di avvelenato. Che Of'l'Ot'O, santi del paradiso! Il patriottismo era costretto a na– scondersi la faccia 1>0r la vea~gogna. Tutto ciò non poteva tollerarsi. Ed ecco che Giovo Giolitti affe1·ra i fulmini e 1i scaglia di tutta sua possa contro l'audace pa1-olaio. Ruggero Bonghi ò messo al bando dalla t,;o1•le, egli che fino al giorno innanzi no ora stato il be– niamino, e che la regina chiamava maeslrvA Ma non basta. L"esempio deve esse1'0 emcaco o la pu– nizione piena. L'on. (Holitti si ricorda di aver fatto in altri tempi il pubblico accusatot'C, o senza pen– sa!'ci su due volte, denunzia il reo al Consiglio cli Stato per vede,·e so gli si possa togliere il posto e la prebenda. t: voce comune cho l'alto consesso risponde1'it picche. c·e tanta penuria di uomini che non abbiano poli sulla lingua, che in\"ecc di punire bisogna in– coraggiare chi mostri di avcl"la spedita. Ma si dico puro cho il presidente del Consiglio dei ministl'i sia deciso, come e suo costume, ad andare in fondo e a rimuovere Bonghi dalrufflcio. A noi non preme ne l'una cosa nO l"altra. Pure so debbo dire il pensier mio, io augm-o a Ruggero Oonghi che lo mandino via dal Consig1io cli Stato.

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