Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1916

,f ,...r - o _, ~ l:1ri veri, na('que--la 11ecessità di abbandonal'e il tempo solai:e i·ero, ,det'èrminato dalle sulcessi ve culminazioni .del Sole vero a un dato meridiano, per,sostituirvi il tempo solare mt>~- di0, determinato dalle successive culminazioni di un Sòfe fittizio, le- quali si succedono a intervalli di tempo rigorosamente costanti.O) Così in ogni dato luogo il' mezzo.l'ì medio -:ocale è determinato dal passa2"gio •di quel Sole fittizio (detto Sole medio) al meridiano ' loc-ale, e il moto diurno· apparente del Sole mediQ determina in ogni luogo il tempo medio locale. · Ciò ,premes.so, risultano eviùenti queste tre proposizioni: I. - Tutti i lp.oghi terrestri che. sono situati sotto un medesimo r;neridiano .contano nello stesso istante fisico lo stes!o tempo locale, vero o medio· che sia.(2) II. - In uno stesso istante fisic@ il .tempo locale è differente da luogo a luogo, quand@ si tratti di luoghi appartenenti a meridiani · diversi. . Hl. - S~ di tali luoghi ne consideriamo ,due, i loro rispettivi tempi lQcali nello stesso istante fisico differiscono tra loro di una quan• tità cos,tante che è uguale alla differenza di longitudiue tra i due luoghi,. ci0è all'angolo I compreso t:ra i loro rbpettivi meri-diani, mip1·esto la nc>cessltà di una unifica.1..ioue regionale, od anche nazionale, delle ore.(l) . Più tardi fu senti~o il bisogno di una. unificazione inttwnazfonale delle ore, o almeno di u.na facile e ,ra;pida convertibilità dell' or,t di uno Stato nel l'' ora dli un altro. A ciò provvede il sistenia dei fu-i o;·ari . . detto anche delle zone ora,·ie, il quale da una ventio.t d · anni.i in qua ha preso• una Iiotevole diffu- ~ione.(2) Con esso si raggi111-1ge una 'specie di unifien:tione mondiale .delle ore, -senza di- ~cnrdam~o ei·oessive dai diversi tempi locaJi. e- quinii seuza contradizioni col giorno naturale e cO't1 le sue parti (mattino, mezzodì, sera e 1.1otte).(3) · RitoPuando aùe nost!ie effemeridi, è ma;, nifesto che per ogni luogo sono fra loro equi - valenti le due locuzio1)i: u. ora del passaggio del Sole ve1•0 al meridiano, ·espressa in tempo me~io legale ,, e u. tempo medio legale a lnez- . zodì ,·ero.,, Dunque, nelle pagine mensili pari· da 26 a 48, }a. colonna intitolata " passaggio' (d~l Sole) al meridiano (di Ron;1a~dà il tempo medio dell'Europa centrale a mezzodì ,vero di Roma. Di.(Jni ~i pùò ricavare facilmente il tempo· rnedu) .dell'·Europa ce11trale a mezzodì vero d,i un altro l uo~o qualsia:::;i, di cui si çonosca,. naturalmente, la posizione in longitudine. P8r esempio., il duom.o di Como è sjtuato a 36m 19s,.3 di longitudine orientale da Greenwicb, e l' Oss·ervatorio del Collegio Romano in Roma a 4~m 55s, 1 pure a, levante di Greensurato in tempo invece che in arco (nella proporzione di lh ogni 150, di lm ogni 151 e di 1s ogni 15" J. Se H luogo A è situano a leva1~te del luogo B, a·, ogni istante il ·tempo di A sarà uguale al tempo di J? più la rispettiva differeuza di longitudil11.:. , . wich. Dunque Como sta a pouep.te di Roma· per 13m 358 , 8, ossia (in numero tondo) pe-r 1;3m 3'6S: e quindi il Sole passa al meridìano del duomo, di Como 13m 36s dopo che al mePer farsi u.n concetto esatto del modo : rapig.o con cui ,variano i tempi locali in proporzJone del1e distanze dei luqghi in longitudine, ba,sterà considerare i seguenti numeri: Latitudine geografi.ca 38° ~2 46 ,!reodipnrallél·o eorrispondeantem di __dift. in Ioniil: km. ~.>.1,96 ,., 20,71 ,, l9,36 ridiano ·del.Collegio Romano. BH.sterà dunque aggiunge1,e• costantemente 13m 368 al temp.o l•egale a mezzodì. vero di Roma, per,ottenere il tempo' ;-legale a mezzodì vero di Como. Se invece .si trattasse d.i un luogo sit.u.ato a levante del meridiano di Roma, l'operazione da .eseguirsi-sarebbe una sottrazione, invece di un'addizione. Per esempio, la lon- .gitudine orientale (da Gre.enwichJ del semafoTo <li Brindisi è uguale a lh 1 Jm 518 , 5, e quindi quel pu11to sta a levante del Collègio Di qui si vede che nei nostri paesi 1 lia R 21 56 • t d D variazione del t_em_po locale a_rriva già a 1 mf!. omaqo per m 9 ' m numero on o. unque il Sole passa al merid!ano di Bri-ndisi nuto intero per soli 20 km., press' a poco, di. 2 ln,:i 56.s p'·J:ima che ~-1 meridiano del ·C. R., e distq.nza ·nel senso est-ovest. -r 1 .ra18 dbcordanza nei tempi locali, abba- pe1· avere il tempo. legale a n.1ezz,otlì vero di Brindisi basterà sottrarre la quantità costante stanza sensibile anche tra paesi relativamente 21m 5 _6s al tempo legale del passaggio del Sole vicinit non poteva più rimaner trascurata vero al meridiano di Roma (C. E,.). all'epoca nostra, dopo l'invenzione delle fer.- Questo dato, del tempp legale a m~zzodì rovie e dei teleg_r3:n._E: ssendo cres?iute enoi~- ver'o di un luo~o qualsiasi; serve per regò- ~~mente la r1ap1d1ta,, la fr~quenza e la fac1- lare .g}iliòrol-ogi ·meccanici per mezzo delle hta delle. comunicazio~it ,si r,conubbe ben . "'meridi,an~ ,., a tempo vero., (1) Negli usi civili questa riforma fu intro- . dotta verso la fine del secolo XVIII· e nella· · (1) L' esem.pio fu dato nel 1848 ùalla Gran prima m~;tà del XIX, secondo i vari paesi ù'. Eu-• Bretagna, che adottò l'ora unica, di Greenwicl~ ropa. Vedi M. RAJNA, L' orà esatta dappert·iftto per l'Inghilterra e la Scozia, e l'ora di J)ublino (Mil::t,no, U. Hoepli, 1897), p~,g. 52. . per l' Irla.nda. L'Italia ad,ottò nel 1866 l' 01·a di (2) Il tempo vero ci è dato immediatawent,e Roma, e là Francia nel 189.1 l'ora di Parigi. da.gli orologi solari comuni (le cosiddette meri- (2) Vedi, in fine delle preseuti spiegazio11,i, diane), dove la.linea, del mezzodì e 1-e altre 1ine·e il già cita.t,o ·qù.adro dei tempi legali dei prinorarie sono altrettante' rette. Il tempo m·edìo cipali Stati ò:el mondo (pag. 64). ci è dato dll-gli orologi, meccanici i quali, quanto (3) Per maggiori nozioni sulla misura dc->l più sono perfetti, tanto meglio sì avvicinano tempo e sul sistema dei fu:::.i orari mi per-met,1,0 all'ideale di un andamento esattamente uni- di rimainda,re al gi:'l, citato lllio libro L'o1J•aesatta ,foxme. àappertutto, p~g. 47 e t:.egu~nti. .,v1;.,1 \,,,,JII IV 1 LJIOl lùV t ...

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