Acpol notizie - Anno I - n. 1 - Ottobre 1969

mo l'eco di un'esperienza drammatica compiuta dai compagni socialisti inglesi, in una società di capitalismo avanzato. Essi oggi invocano una sola cosa: un movimento, un movimento politico socialista nuovo. Sottolineano il mancato legame delle diverse campagne di tutte- le tattiche che non fossero ufficiali, o che apparivano anticostituzionali, ma soprattutto sottolineano che è mancata una qualche istituzione permanente in grado di eprimere le opinioni e sostenere l'attività della sinistra. "Sempre in questa chiave, il nostro obiettivo più imCONCLUSIONI In tutte e tre le ipotesi, credo che dobbiamo proporci di allargare, qualificare, rendere agibile politicamente l'area della sinistra democratica e socialista per una reale e nuova strategia del cambiamento. Oggi essa è bloccata dal la paura del partito comunista italiano, bloccata dal ricatto social - democratico, bloccata dalle manipolazioni della stampa, della RAI, dal finanziamento di partiti e correnti da parte della destra imprenditoriale. Lo sviluppo di una politica popolare esige una politica di sinistra liberata però da qualsiasi egemonia comu_nista e· da qualsiasi complesso nei riguardi di questa reale forza popolare. Ciò non significa escludere dipattito e confronto dialettico con il P.C.I., ma segnala solo l'assoluta urgenza, anche per la sopravvivenza del la democrazia, di mettere in moto la realtà sociale e politica del paese, che è garante di se stessa, perchè coincide con i I funzionamento delle succitate autonomie, fondamentali per la costruzione di un socialismo secondo model li di sviluppo non realizzati ancora in altri paesi. Ci troviamo dunque dinnanzi a tre ipotesi quella di ·assolvere ad una pura funzione di cultura politica: quella di camminare su una linea di schieramento per la elaborazione di urt progetto comune di ristrutturazione delle sinistre (PSI e PSIUP) elaborando con loro - come gruppo ""'.u""n"a strategia politica comune. Ma c'è arfche una terza ipotesi, quella di elaborare le linee di un movimento politico popolare nuovo, (direi progressista, ma se non vi piace cambiate), che abbia contenuti, metodi, forze reali che lo individuino e lo qualifichino. In tutti e tre i casi, noi non saremmo inutili se, oltre al tentativo di creare un serio interlocutore politico, 81.bh_otecGaino Bianco portante - essi dicono - deve esserequindi la conclusione di un nuovo tipo di movimento, teso verso I'opposizione al nuovo sistema politico e conscio dell'impossibi Iità di sconfiggerlo con la sola azione elettorale. Dobbiamo perciò smettere di subordinare ogni questione ed ogni strategia ai calcoli ed alle organizzazioni elettorali". Una delle parole più lucide e sintetiche di questa loro esperienza è la seguente: "il governo democraticamente eletto (quello laburista) poteva dirigere tutto, ma non i I capitale". aperto al le forze del cambiamento, non cercheremo mai di sostituirci ad esseed alle molteplici energie ed espressioni culturali e sociali che la nuova società italiana continua ad esprimere. Non saremo inutili seopereremo in gruppo e non con testimonianze '('indipendenti" e scoordinate; non saremo ir1utili se qualificheremo il nostro discorso politico con novità di metodo e non solo di obiettivi o di programmi o di "riforme di strutture". Constatavamo infatti questa mattina che alcune riforme di strutture, molte care a tutti i socialisti nel mondo, si sono pur realizzate in Cina, si sono pur realizzate in Russia! Non si può con questo ritenere che gli obiettivi che il socialismo si propone siano stati raggiunti... · Saremo utili se tra noi stabiliremo un clima di fraterna lealtà, coscienti del responsabile ruolo che le nostre opzioni affideranno ali' ACPOL, al servizio della classe lavoratrice e della sinistra italiana. Qualcuno già obietta che ci siamo riuniti, ed abbiamo fatto un comitato promotore, e diffuso la dichiarazione in Italia, e ci siamo anche autoconvocati a Grottaferrata, così peccando di inguaripile "verticismo". Sono accuse che ci vengono da chi romanticamente si è inutilizzato nel Paese, senza riuscire ad organizzare- il consenso intorno alle sue anche serie proposte. Diciamo a tutti e subito che qui non siamo convenuti per prendere decisioni di vertice, ma per confrontarci inizialmente su alcune ipotesi di · 1avoro, che vogliamo verificare alla base, proprio per non rinunciare al doveroso servizio di provocazione del dibattito, della ricerca, della elaborazione di una strategia politica comune tra tutte le forz~ del cambiamento. 13

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