Acpol notizie - Anno I - n. 1 - Ottobre 1969

getto dopo il decollo di questo tipo di schieramento, si · porrebbe per I'ACPOL - dobbiamo ess~rne coscienti - l'urgenza di scelte precise su cui sarebbe utile soffermarci subito: restare in vita, come io ritengo opportuno, quale associazione laica del la società civile, con fini di sperimentazione, di mobilitazione culturale politica, convinti che la politica non si fa solo nei partiti e urgano dialogo e confronto dialettico senza compromessi? Hestare in vita, in posizione di coscienza critica ed autonoma della società nei riguardi anche del nuovo ipotetico schieramento politico, o sacriificare la nostra esistenza, passando dall'area di parcheggio al cim1tero, mentre i giovani imprenditori progettano i club 2000, per att~are una politica dell'organizzazione del consenso popolare é per allargare le basi del potere capitalista e non certo per modificare sostanzialmente le strutture del potere?. I club 2000 parlano infatti "di rifare il mondo" ed hanno le seguenti parole d'ordine per rifare il mondo. Una è questa: "mentre si può benissimo trovarsi assime con tessere di verse e persi no opposte senz~ per questo esserne traumatizzati; per quanto riguarda i partiti laddove si possono usare si usano, laddove non si possono usare si tenta di farne a meno." Vediamo per quali scopi essi vanno usati: essi sono molto ben precisati in quello che dice un autorevolissimo membro di questo progetto dei Club 2.000, espressione seria, piena di idee tecnocraticamente perfette, il summit della modernizzazione, il summit di uno sforzo intelligente del neocapitalismo per la integrazione dei sindacati e delle forze socialiste. Si tratta "di un meccanismo che si muove per circuiti interni, non esterni. E' come il sistema nervoso che nel corpo umano è quello che meno ha bisogno di energie meccaniche, .sono i musco Ii che fanno forza". Così bisogna usare come muscoli le persone alle quali ci si rivolge e parlano di assessori, parlano di sindacati, ecc., e come sistema nervoso i Club 2.000. Però, attenzione, i Club, comandati dal sistema .nervoso, vengonq_amplificati dai "servomeccanismi del potere esistenti: partiti, istituzioni ecc.". 3) A mio avviso, anche una terza ipotesi va fatta: va ..fatta perchè abbiamo bisogno di una prospettiva, di una linea di tendenza che ci accomuni. Va fatta questa ipotesi nella eventualità di un rifiuto della seconda da me esposta: ed è quella di camminare lentamente nella società italiana, saltando ogni impegno diretto nelle elezioni del '70, compiendo il nostro lavoro politico nella prospettiva di un nuovo movimento politico popolare, autonomo. .Se "un" La Malfa puo condizionare tanto con sette deputati, io sono convinto che - independentemente dai totovoti che ci sono stati attribuiti - un movimen- ·-W go itico s" att9' orte erchè nuovo, forte perchè u IO eca lnu la CO serio, forte perchè Iucido nel la strategia del cambiamento, perchè legato alle lotte reali delle forze del cambiamento e rigoroso, potrebbe non essere uno spregevole compagno di viaggio anche per altre forz~ del l'area socialista. Anche questa terza ipotesi - a mio avviso - non è una ipotesi da disperati: anche così noi potremmo dare un apporto per far saltare il disegno della destra economica e del la destra socia I - democratica e per vitalizzare e qualificare l'area della sinistra italiana. In definitiva il disegno del la destra economica e di (lUella social - democratica regge finchè un'alternativ9 di sinistra socialista non c'è. State sicuri che non resteremmo soli: molti aclisti, militanti dei sindacati, giovani, studenti e operai, intel lettual i sono "orfani", cioè non iscritti e nòn iscrivi bi Ii a nessun partito esistente. A mio avviso non saremo inutili, anche se non volessimo correre l'alea di un ruolo puramente elettorale. Pensate infatti cosa, sul piano culturale - politico, hanno significato i convegni aclisti di Vallombrosa, anche se dietro c'è una forza che non pretende certo di essere decisiva nel la storia poi itica de·I paese. Ripensiamo anche alle nostre esperienze politiche ed ascoltia- ' l l l {

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