U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

L E R I V E N D I C A Z I O N I E G I Z I A N E « L'Egitto — ricordava recentemente i l Cesari — cadde sotto i Turchi nel 1517, fu ripreso un secolo dopo dai 'Marna- lucchi e. ritornò sotto i Turchi dopo gl i insuccessi della Eran– cia Napoleonica. La prima autoAomia interna l'ottenne sol– tanto dalla Conferenza di Londra del 1841 e la prima affer– mazione statale gl i fu conferita nel 1867 colla nomina di un Kedive e gi i inerenti di r i t t i per contrarre trattati commerciali e prestiti all'estero. I n questa nuova forma giuridica rispetto al governo ottomano, i vari governatori che si succedettero non ebbero quindi che un'importanza locale, perchè lo stesso regno di Ismail Pascià, che diede all'Egitto un favoloso splen– dore non ebbe altro contraccolpo nella politica internazionale che di richiamare l'attenzione dèlie potenze per un assesta– mento finanziario al quale la Turchia non poteva e non sa– peva mettere un rimedio. I l controllo anglo-francese del 1879 portò l'ingerenza straniera negli affari egiziani e originò per le necessarie riforme economiche quel germe di malcontento che divenne poi i l punto di partenza del nazionalismo indigeno. « Questo passaggio di amministrazione dalle mani tanto aperte di Ismail a quelle altrettanto strette dei delegati in– glesi e francesi, disgustò naturalmente un,a pleiade di uf f i – ciali che si videro gl i stipendi ridotti a metà, annientò uno stuolo di funzionari, di impresari e di industriali che si sentì improvvisamente sul lastrico e avvilì una classe intera di cortigiani che si trovò senz'altro licenziata/per cui tutto l'ele¬ mento intellettuale o comunque appartenente alle classi ele– vate fece subito adesione al partito d'opposizione e si rac– colse sotto la bandiera di Arabi Pascià, elevando contro gl i stranieri i l motto fino allora sconosciuto «l 'Egitto agli egi– ziani ! »

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