Bartolomeo Vanzetti - Lettere sul sindacalismo

III Dopo la lettura della mia seconda lettera su Sindacati e Sinda-- lismo tu mi scrivi: « Il tuo giudizio sul sindacalismo mi sembra ingiusto, e, per provartelo, ti manderò degli scritti di anarchici ». Certo è che, se tu avessi le mie opinioni, saresti un « anarchico » invece di essere un « sindacalista anarchico ». Qui, d'altronde, non v'è pretesa d'infallibilità. Alla larga! Cionondimeno, io sono convinto della veridicità di quanto ho affermato in riguardo al sindacalismo. E ho messo giù, alla buona, ciò che 15 anni di studio, d'esperienza, di osservazione, e di attività nel movimento operaio, mi ha convinto essere la verità. Lo so: una fede sincera, convinzioni abitudinarie, e gli uomini che queste e quella rappresentano ed esprimono, sono sempre cari al cuore di ogni gregario; e sempre dolorosa al suo orecchio è la critica che attacca, analizza, scruta, e scuote, questa fede, quelle convinzioni, e quegli uomini. Ma solo attraverso l'ineffabile passione dello spirito può l'uomo provare la gioia divina di avvicinare, di conquistare la verità. E la verità, o amico, è emancipazione; la verità è libertà, e l'uomo tanto più si emancipa quanto più conquista la verità fondamentale del suo essere e dell'essere universale. Le esigenze della forma epistolare di questa dissertazione sul sindacalismo, mi costrinsero a limitarmi in affermazioni e in constatazioni di fatto. Purtuttavia, potrei, con dati e nomi, con nu35 Biblioteca Gino Bianco

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