Bartolomeo Vanzetti - Lettere sul sindacalismo

considerata come « periodo transitorio» per giungere a quella società di liberi ed uguali che era la comune aspirazione. Quanto fosse effimero un simile internazionalismo od unitarismo basato sulla coazione, lo si è visto anzitutto di fronte a/, fenomeno «guerra» che, pur essendo per essenza in antitesi con gli interessi e la solz'darietàdel proletariato internazionale, non solo non è stato evitato ma ha addirittura diviso e travolto nel suo destino gli stessi internazionalisti (nel loro insieme). I quali hanno rimesso la soluzione di questo gravissimo problema alla conquista del potere, senza rendersi conto che è proprio il potere, per sua intrinseca natura, generatore di guerre. E allontanandosi sempre più dal primitivo antimilitarismo, hanno accettato, sulla scorta di Lenin, la guerra, pensando di sfruttarne la conseguente crisi onde affrettare la caduta del capitalismo; la quale cosa ovviamente non si è verificata, poichè la guerra è sempre stata la naturale valvola di sicurezza per superare le periodiche crisi economiche cui va soggetto il capitalismo, sia esso il tradizionale o quello di Stato. Oggi, infine, coloro che equivocamente hanno assunto la denominazione di « partigiani della pace», fanno a parole una propaganda antibellicista, che ignorando le vere cause della guerra (cioè lo Stato, il Capitalismo e l'Autorità d'ogni colore) si risolve in vuota accademia; mentre i~ pratica assumono il più contradittorio bellicismo fomentando e appoggiando le guerre nazionaliste d'Africa e d'Asia contro l'imperialismo occidentale, e difendendo invece l'imperialismo orientale, per nulla diverso dal- !' altro ed il cui vero volto oggi nessuno più può ignorare dopo le orribili repressioni, i tradimenti, le deport{lzioni in massa del- !' eroico popolo ungherese colpevole solo di volere giustizia sociale e indipendenza da/,l'Est e dall'Ovest. Ma non solo di fronte al problema della guerra doveva infrangersi il socialismo autoritario con la promessa della conquista del potere. Basta seguire nelle grandi linee la sua parabola per vedere quanto del programma e dei fini della Prima Internazionale siano stati realizzati e raggiunti per questa « praticissima » via opposta ali'« utopismo » dei federalisti anarchici. La via cosidetta « demo14 Biblioteca Gino Bianco

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