Giovanni Gucci - Ugolino d'Azzo degli Ubaldini

){XIII )( -.: Mira , mim Colui (*) che il crin d' argento D'una triplice fronda intorno ~ Tutto al guidar la bella schiera è intento . Mira .... ma dove son dal mio sospinto Immaginar? piacevo! sogno è questo , Che, destandosi 1' uom, rimane 6Stinto. Non solo al nome tuo non sorge un festo Giorno, ma un sasso pure invan si chiede, Che al tuo nido lo faccia manifesto . Oh! dura troppo alla virtù mercede ! E più d' un che in antico a nobil segno Ne l mare del saper le vele diede, Obblìo tra noi ricopre, e lungo e indegno ; Onde l' anime tutte che non sono Prostrate , giusto in cor premono sdegno . E se alcun sulle corde amaro un suono Di rampogna, e d'amor svegliar non teme, Perchè mal vezzo si r ivolga in buono , O si ascolta qual cupa aura , che freme Inutilmente per annoso bosco , O Invidia ed ira congiurate insieme S' ingegnano cospargerlo di tosco . (•} Si allude al celebrato traduttore degl ' Inni di Collimato Cavali ere Dionig i. Strocchi, dotti ssimo in lettere greche , _latine , ed italiane. ) ' 1·- \., j '

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