Luce Fabbri - La strada

I 31 le sue case e le 'Sue industr :,e •e fra tutto quello che la sua spontanea fraternita •ha creato nei secoli, raccogliendo. e depurando tradizioni, eom:· dinando sforzi, rovesciando le harriere che imprjgionano la vita e impongono l~uruif.o,mnita, essa é la strada d,ella storia, deila stor.ia q~ale d.i cui solo fugaci bagliori arrivano ai testi ,scolastici; non é la strada dell'uto,pia. Utopia é v,oler fabbricare una societa da posizioni di governo, utili7.• zando gli uomini come mate:ria prima a forza di leggi applicate ·con la vjolen7.a (1). Fatto il bilancio di questi ultimi anni, troviamo dunque un processo totalitario in pieno sviluppo, che risolve provvisoriamente il problema so• òale trasformando le classi in caste, burocratizzando iI privilegio, militariz• zando la vita delle masse, centralizzando enormemente il potere, monopo• lizzando l'iniziativa, eliminando l'individuo come forza creatrice, negando in una parola J'uomo. ,Contro ]a minaccia totalitaria contiamo quasi e,clusivamente sul desi• derio, la sete, che grandi moltitudini hanno di wcialismo come mezzo di (1) Il concetto stesso di legge, applicato ad <>sseri umani, é oggi in crisi, sia che lo si prenda in senso giuridico, sia che si dia alla parola un senso scientifico nell'a,mbito deJle discipline che studiano l'uomo. In quest'e• poca d'estrema meccanizzazione materiale, la nostra visione della vita s'é fatta sempre piu realista: l'unica realta veramente concreta é l'individuo, l'unica forza concreta é la sua forza fisica e spirituale. Cosf le leggi storiche, economiche, fonetiche che sembra \'ano goYernare l'evoluzione delle istituzioni umane, della produzione e del consumo, o delle lingue, si rid1lcono a semplici indicazioni statistiche e aiutano a fare calcoli di probabilita, che possono essere contraddetti in qualunque- momento da imprevedibili interventi, non del fattore uomo in astratto, ma di determinati uomini in concreto, molti o pochi, deboli o potenti. Se vogliamo essere logici, trasportando questo stesso criterio sul terreno giuriaico, dobbiamo tornare dalla teoria giacobina dell'onnipotenza della legge stabilita da una pretesa maggioranza a quella liberale del massimo rispetto per i diritti dell'indiYiduo. Biblioteca Gino Bianco

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