Francesco Mayr - Uno sguardo al passato 1848-49 e al presente ...

r-·a ~> 1nalc disposto: ma gli schiam nzzntol'i delle pi3zzc e delle camere Piemontesi la volevano: bisognò cedere. È nolo il giubilo di Radetzki quando fu disdetto l'a rmislizio. La gucra·a non durò che tre giol'ni. Le ultime speranze della causa italiana furono annien1ate nei campi di Novara. Il Tl'iumvirato e la Costituente Romana, come prima della giorn~ta di ~ovara così dc~po, senz ·armi e senza soldat1, contumavano a grtdare guerra guerra, all'anni all' nrmi. XXXIII. Pure anche dopo la batlag·Jia di Novara , se gli Stati Romani non fossero stati abbandonali al dontinio di uua stolta fazione ; se alla loro testa non si fosse trovato un avventuriere cosmopolita, uomo mi essi strn nier·o, e ai loro interrssi , non l cga lov i dai vincoli nè <iella pr·opr·ietà, nè di famiglia , nè di domicilio; se arhilro dei lo l'O destiui non fosse stato un utopista fanatico, che a1ln salvezza del paese prefet·iva il soùdisfacimcnto delle sue ·passitni, ma un vero cittadino_, un sagace politico , un coraggioso amico della patr·ia, tutto ancora non s<uebbe stillO perdut0. Dirò <:ose uon nncor·n conosciute o non consider·ale abbastanza dal pubblico , ma vere. Radetzky dopo ]a giornata di Novara tardò quasi un mese e mezzo n passar·e il Pò, e ad invMlcrc li Stati Romani, e la 'fosc<mn. Molti rispetti lo tenevano sosfJeso, c come immobile, sulla Sesia , e nel Lombal'do Veneto. I demagoghi del Pi~monte cercavano di trarre profillo dalla slessa sconfitta di Novara per nllil'are nuovi mali sul loro paese. La sommossa di Genova scoppiò, bcnchè fosse tosto repressa dal Generale La-Marmot·a. Il Piemonte lutto era agita lo per opera segnatamente dei fuorusciti Lombardi, ed el'a forza a Radetzki di sorvegliarlo. Lo spirito di sedizione era abbattuto ma non domato nel Lombal'do: una violenta somJnossa aveva insanguinato Br·escia. Venezia continuava a difendersi e si richiedeva un esercito per

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