Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

E LA !tlt~ORITA'. 91 rél1mente al tullo, perchè in questo caso il tutto non può essere che la ma !!gioranza; e per colmo d' impudenza , di cinismo e d'insulto tutta quella mole d' iniquità si proclamava innalzata sul suffragio della maggioranza. E questa larva di popolo è quella, il cui suffragio r~re lendono che si rispetti i socialisti dell'assemblea françese; questa larva di popolo è quella presso cui voleasi fare intercetlitore il Gioberti a favore di Pio lX per persuaderlo di osservare la legge costituzionale ! ! Oh ! che? 'tlOD l'tTvea forse osservata Pio IX? s' irrise mai più brutlnmente il huon senso e la coscienza dei popoli? Che se fJ ilesl i filantropici Ministri e sociali sti rappresentanti -sono ~i teneri del suffragio universale, come non sentono il debito di sostenere il suffragio di H7 mila su quello di 3 mila ? o dovremmo lor credere che 3 è qualche cosa di .più che 67? Direte ehe i piu sono retrogradi , reazionari, non intend-ono il loro meglio, non curano la propria independenza e la dignità nazionale. Ma con ciò non distrug... gele il vostro principio medesimo della sovranità po-- polare , che pure è l ' unica •maschera onde possiate coprire le vostre ver:.:ognc? Voi imponendo Ministeiì e circoli popolari, proclamando la democrazia :pùra .9 sanzionaste il su(J'ragio universale; ma l'atto mcdesìmo onde il faceste è la violazione più iniqua e pHi flagrante del suffragio stesso. E se il popolo sovrano si tenesse contento di un re bombardatore come il secondo Ferdi"' nando, o di un tiranno come il nono Pio , con qual diritto vorreste voi obbligarlo ad una libertà, delia quale ., - .... quand-' . anche tull ' altra ragione maocaije di dubitare ~

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