Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

- 50 DRITTO n CO~VENIENZA più acce~o, più avventalo in questa guerra malao~urata è sta to il Piemonte: esso ne ha presa la iniziativa , esso ha capitanata l'impresa, esso ha cl(tto una sembianza guerresca ad un movimento che allrimeuti non saria stato che un tumullo di scolari ed un parapiglia di comp1 i (trli giani. Ora il Piemonte (gran cosa a dirsi ! ) è il solo Stato italiano che abbia autorità su di un paese straniero, • nientemeno di quel che ahbialo l'Austria sulla Italia. r ant' è! e se i contemporanei tacciono per prudenza o per paura, la storia parlerà a suo tempo; e innanzi al tribunale divino, meno certo morbido delle Camere torinesi, non so che successo sarà per aver questo giudizio. La. Savoia è francese per lingua, per indole , per posizione, quanto sono italiane la Lombardia e la Venezia; anzi le Alpi Pennine, separanti la Savoia dalla Italia , costiluiscono una distinzione più scolpita e più risentita che non è quella delle Alpi Carniche Ira il Friuli veneziauo e la Ill iria. Se dunque Principe straniero sinonima con oppressione e con tiranno, noi vorrem sapere perchè no 'l sia l' italiano Carlo Alberto a Cbambery nè più nò meno di qud che sialo il tedesco Francesco o Ferdinando a Milano. Ma ri spettando le politiche necessità del Pri ncipe, e reca ndo11e la colpa a cui solo si dee, ai .Ministeri democratici e popolari, era forse un gran tempo che non si dava un saggio somigliante di politica machiavelJescn. Uno st~to italiano che colla destra tien soggelli sudditi francesi all'Occidente, colla sinistra fa guerra all ' Oriente per atfranntrne sudditi italiani, pel zelo s'intende, del ùiritto e delle inùipcndenze nazionali ; ed erilno appunto quegli italiani di favella francese che facevano le più belie pr1.1ove iu qudla infelice campagna. Frallanlo i

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==