Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

Dove siamo? DO'Ve andiamo ? doppia inchirsta ehe tutti abbiamo in cuore, cd alla quale cerchiamo indarno nel passato una risposta. E una risposta forse non al tutto improbabile si troverà nelle Sette par1>le che mi accingo a svolgf'· re, e la cui libertà non farà, spero., accusare il t ilolo di presunzione o di men-zogna. L'Italia per esser caduta grado per grailo nell~ presenti sue sventure , per islarvi tutta dentro affogala, non ne ha quasi il sentimento ~ dirci che meno ancora ne misura i rischi. Come l' uomo, la cui djmora si ,·enne insensibilmente ingombrando di fumo, ha uopo di chi entrandogli nUO\'O in casa ne lo ammonisca. Dalle Alpi sino alla estrema Sicilia o si geme sotto la tirannide demagogica, o si lotta corpo a corpo con quella : è Ja invasione del radicalismu.

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