Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

•• DRll'PO E Db'VERE un provvedimento reclamato dal suffragio universale; e dico. ' ancora è un diritto ·che ha la· Società stessa verso il Go~ verno , e che non le può essere· rfiutato. senza suprema · inaiustizia. D'altra parte qualunque depositar-io del potere ; . o ' essendo coslituito per .la salu.te pubblica ;s ha per precipuo dovere assicurare la-Società da quel danno; e ~ricusandos i - di rar1o meriterà la nota ~ or d'imb-ecille , -or -di traditore t ma sempre .d! ingiusto. Nello..scompiglio generale delle -idee,- in . che oi· ~ ha gettato 1' anarehia intelletlu.ale che ha af>pa recchiata la civile, quel conceUo si semplice , ..si· natura;Je- sul diritl~ ­ e •sul dovere della- repressi-one è ·stato ·dimentico , discreùuto, falsato, travolto spesso nel suo contrario. Coniata una nuova nomenclalura tutta-- all' oopo eU chi dovea trarne · profillo, si .è chiamato clemenza l'abbandonare un popol9 ai palpiti , alle vergogne , aUe sve-nture dell' .anarchia; ed al. rispetto per 'la liber-tà-- individuale di un pugno di oppr.essori, si sono- immolati .. gl' interessi ,..la pa-ce, l'onore e parte ancora la vita dei milioni di -oppre-ssi. Un Prin·~ · cipe per -conv.erso cui . impose la. coscienza e bastò il braccio a reprimere la demagogia.·, assicurando nella tran. quillilà e nell'ordine la. pre>Sperilà civile del suo popolo 5 fu messo in voce di despota, di tir.anno, ·di Nerone, di Ca... Jigola , e non so che altri nomi .devoti -all'anatema. J>u!J. hlici uffiziali e solda.ti, che fedeli ai loro giuri lasciavau la1vita in- adempimento.. di ·sacr.i doveri., furon · tradotti come sgherri e satelliti della tirannide , finirono illacrima. · li.,. e nel paese medesimo che avean sa~vo ue fu violata la tomba e la memoria insultata. Ma i facilori delle più ianguinose ribellioni se riuscirono nella pruova, furono er.oi ; ie caddero, vennero salulali come martiri 7 e loro ..

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