Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

A.;J2 LA M.\-GGIORANZ.\ E LA MlNORlTA'. Nella quale declinazione morale e religiosa della patria nostra ci par vedere sufficiente ragione e titolo piu c.lte giusto di quella oppressione demagogica di cui la l uarrnioranza sedice(ltesi onesta è falla viUim3. Quanto o~ ;llla minorilà che opprime, essa fa certo con molto senuo ,, infcllonire , posto che l' allrui codardia gliene porge cosi hel destro ; ma noi non abhiam molla fretta per vederne il gasligo, [l è prenderemmo scandalo quanù' anche no 'l _ vedessimo in ques to mondo. Noi siam di coloro che hanno tuttavia la del>ole-zza di credere al giudizio finale ell alL' inferno. VII. DRITTO E DOVERE DI REPRESSIONE. ,A.rmonia tra la libertà e l'ordine. - IJee stravolte s ulla repres· .sione. - A,poteosi della insurrezione. Se e clemenza il nO'fl r~primere? - Conseguenze ruinosc della tolleranza illimitata . - Vario CQnlegno di Pio IX, di Carlo Alberto e di Ferdinçndo.- Ec~:ezione onorevole per Napoli. - 'Yasbing· ton e sua seyet ità. - Relazioni tra la repressione morale e la materiale, - lorl) 1·agione inversa. - Aumento progre sivo nei meu:i della materiolc. - Segre to per non usare la forza. - Vittime ~!ella forza legale c della faziosa. - La clemenza di Pio IX. L'accordo armonico del perfetto ordine pubblico colla massima possibile libertà individuale, c il precipuo e più cliillcile problema che si propone a salvare qualunque cerchi l'ottima delle Cusliluzioni sociali. Vuole nondimeno QS~ervarsi che quei due beni di ordine e di libertà , ben-

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