Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La storia considerata come sczenza pensatori, che ci han preceduto, e specialmente da quelli del secolo XIX, noi abbiamo ereditata - fecondissima e indistruttibile eredità - la convinzione che noi e le cose nostre constiamo di elementi, che provengono da scaturigini diversissime, sperdute quasi tutte nella densa foresta del passato: come la luce, che ci vivifica, l'aria che respiriamo, le specie vegetali e animali, che ci attorniano, sono il prodotto di una serie indefinita di migrazioni imposte alla materia da una forza perennemente operosa, cos1 l'ampia e solida tela delle idee, delle parole, delle istituzioni, dei riti religiosi, dei costumi, delle arti e delle scienze, che, appena nati, ci avviluppò da ogni parte e avvince il nostro pensiero e la nostra volontà, fu tessuta dai padri nostri a filo a filo nella lunga vigilia dei tempi, con l'aiuto di mille eroismi e di mille viltà, attraverso ad alterne vicende di dolori e di gioie, di glorie e di sventure. Da questa convinzione, che il presente non è un sistema di forze recenti dannate a svanire di fronte alle nuovissime forze del futuro, ma un equilibrio instabilissimo, condizionato da tutte le passate evoluzioni psichiche e sociali del genere umano, e condizione alla sua volta di tutti gli svolgimenti futuri - da questa convinzione nasce il fatto che oramai qualunque conoscenza del presente astraesse dalla nozione del passato, riescirebbe incompleta, deforme e inadeguata ai nostri piu complessi bisogni intellettuali. Quando alcuno fra gli elementi, di cui siamo formati, attira la nostra attenzione, noi, mentre lo osserviamo e tentiamo di conoscerlo nelle sue condizioni attuali, non possiamo far senza di domandare: è creazione nostra, oppure ci viene dal passato? e, in questo secondo caso, qual è la sua discendenza? All' aculeo di siffatti quesiti la nostra mente è diventata cos1 sensibile, che la storia è oggi quasi una forma del nostro pensiero, un a priori secondo cui si ordina, la nostra esperienza; il senso storico è una specie di sesto senso, una facoltà delicatissima e importantissima, che non possiamo non acquistare, respirando l'atmosfera scientifica del tempo nostro. Da questa doppia importantissima funzione di rivelatrici della nostra discendenza e di basi indispensabili alla sociologia, che le scienze storiche sono andate di mano in mano conquistando nel pensiero moderno, era naturale che, da una parte, si sviluppasse quel meraviglioso e quasi religioso fervore di studi storici, che è una delle principali caratteristiche dei nostri tempi; e che, dall'altra, storici e filosofi sentissero la necessità di procedere alla critica della conoscenza storica, di prendere in esame i metodi delle nostre ricerche, di assicurarsi che non sono fantastiche le idee, che noi ci facciamo del passato, che non sono friabili e traditori i materiali, che la storia pretende imbandire alla sociologia; per accertarsi insomma che viva al di là del pensiero storico una obiettiva realtà. E poiché è incrollabile convinzione di tutti gli studiosi che il lavoro intellettuale solo allora corrisponde alla realtà ed è scientifico, quando non esce fuori di quei procedimenti di ricerca, di analisi e di sintesi, che costituiscono il patrimonio prezioso delle scienze naturali; poiché le elaborazioni intellettuali, al di là delle quali non esiste o è indifferente che esista una obiet109 BiblotecaGino Bianco

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