Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Come iniziare la riforma scolastica discutibile legalità, che secondo le nostre sp1ntose abitudini qualche successore del ministro Nasi si affretterà senza dubbio a revocare, tanto per darsi l'aria di far qualcosa? L'insegnamento complementare e professionale Un'altra gravissima questione che bisogna in precedenza risolvere, se s1 vuol evitare che i presenti guai abbiano a perpetuarsi negli ordinamenti scolastici futuri, è quella dell'insegnamento complementare e professionale. Gli -artigiani meno disagiati, i piccoli proprietari, i modesti commercianti, quella vasta zona sociale, insomma, che sta fra la borghesia propriamente detta per i cui figli le scuole medie son fatte, e il proletariato vero e proprio, costretto a contentarsi delle scuole elementari e spesso per le sue tristi condizioni economiche e morali restfo anche ad obbedire alla legge per la istruzione obbligatoria, han bisogno di numerose e ben specificate scuole complementari e professionali (industriali, commerciali, agricole, nautiche, di arti e mestieri ecc.) per mandarvi i giovanetti a fornirsi di una modesta cultura sussidiaria alla elementare e ad acquistar perizia in qualche mestiere utile alla vita. Invece, queste scuole o non esistono o sono insufficienti e mal organizzate; e tutta la piccola borghesia, che non vuol mettere i suoi figli al lavoro fin dalla prima età e desidera a buon diritto di dare ad essi una cultura superiore a quella del proletariato, è costretta a mandarli nelle sole scuole che esistano oltre le elementari; e cosf nelle scuole medie, classiche e tecniche, accanto agli alunni del medio ceto, per i quali la scuola media è quella che dev'essere, un avviamento cioè agli studi universitari superiori - o se piu piace il primo stadio di una scuola professionale che finisce con l'acquisto della laurea e i cui insegnamenti sono a questo scopo finale coordinati - si affolla la scolaresca sovrabbondante e multiforme piccolo-borghese, per la quale presso che tutte le materie insegnate nelle scuole medie sono perfettamente inutili e il lavoro scolastico, salvo che per gli alunni privilegiati di singolare ingegno, è perditempo vano e il piu delle volte dannoso. I malefici effetti di questo scarso e trasandato sviluppo dell'insegnamento complementare e professionale si risentono specialmente nelle scuole e negl'istituti tecnici, costretti a compiere due funzioni diverse e contraddittorie: di scuole complementari e professionali per i computisti, ragionieri, agrimensori, commercianti ecc., e di scuole medie a tipo moderno, per avviare una parte dei loro alunni alle scuole superiori: e cosf c'è troppa teoria inutile, per esempio, per i ragionieri e commercianti, e troppa pratica peggio che inutile per chi deve andare alla sezione fisico-matematica dell'Università. Ma gli effetti disastrosi non mancano di ripercuotersi in ogni ordine di 41 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==