Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la settala italiana all'inizio del secolo prova in se stessi, e non hanno che il solo piccolissimo difetto di non tenere nessun conto della materia umana, multipla, complessa, fluttuante e sensibile, soprattutto sensibile, a cui quei princip1 astratti, cosf semplici ed evidenti, dovranno essere somministrati: di queste riforme non c'è penuria: e basta rivolgersi a un qualunque sfaccendato di villaggio per sentirsi senz'altro sciorinar su due piedi uno speciale piano di ricostruzione scolastica con la solita invocazione finale all'uomo, al dittatore delle scuole, che conquisti il Ministero e rinnovi dalla sera alla mattina la faccia del mondo. La riforma, che noi desideriamo, non può esser la elucubrazione solitaria di un genio, sia pure autentico, la quale, per esser troppo superiore alla capacità intellettuale di noi miseri mortali, minacci di non essere compresa e di esser respinta o di venire male applicata da noi, che dopo tutto siamo i collaboratori necessari di qualunque riforma: essa dev'essere in buona parte la sintesi delle nostre idee e lo specchio della nostra coscienza; dev'esser di immediata applicabilità e di sicura buona riuscita: di immediata applicabilità, perché sarebbe ridicolo che si complicassero con essa i problemi facili e urgentissimi del miglioramento economico e dello stato giuridico col solo effetto di rimandare alle calende greche e l'una e gli altri; dev'esser di sicura buona riuscita, perché, se la sollecitudine dell'applicazione dovesse procacciarsi a prezzo di sconvolgimenti cervellotici, onde apparisse il pericolo che cambiando il vecchio si cambiasse in peggio, il primo nostro obbligo sarebbe di respingere energicamente la riforma, quand'anche ci si presentasse ornata del corno dell'abbondanza, oppure, per non perder l'abbondanza, chiedere la divisione della parte economica e giuridica dalla parte strettamente didattica, affinché la prima non avesse a partecipare al naufragio della seconda. Ciò posto, possiamo noi allo stato presente delle cose con sicurezza affermare che ad una completa riforma delle nostre scuole si possa subito dar opera, essendo essa nella coscienza dei pedagogisti e di noi msegnanti oramai del tutto matura? Prima di accingerci a costruire nuovi sistemi, non sarebbe forse meglio rimuovere quei malanni, che, come inquinano la vita scolastica di. oggi, cosf perturberebbero il funzionamento degli istituti di domani, e renderebbero vana e inefficace qualunque piu elaborata e geniale riforma? Le lingue moderne Tutti sanno in quali disastrosissime condizioni si trovi nelle nostre scuole l'insegnamento delle lingue moderne. Mancando nelle Facoltà universitarie le sezioni di filologia moderna, l'insegnamento del francese, del tedesco, dell'inglese è rimasto molto spesso affidato a empirici, che hanno ottenuto l'abilitazione all'insegnamento da commissioni esaminatrici forma38 BibliotecaGino Bianco

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