Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Per le scuole secondarie, sarei molto meno propenso che non sessanta anni or sono all'idea di abbandonarle agli Enti locali. La esperienza dimo– stra che le scuole governative -' anche se non sono mai state una meravi– glia di buon andamento - hanno sempre funzionato, in tutta l'Italia e specialmente nell'Italia meridionale, meglio - o meno peggio - che le -scuole amministrate dagli Enti locali - salvo che nelle grandi città del Nord. Quanto alle scuole private, meglio non parlarne. Le stesse tenute 'da ordini religiosi, che una volta erano degne di rispetto, almeno per l'insegnamento del latino, oggi sono diventate quasi tutte un'ignominia, come, le scuole private laiche. Abbandonerei le scuole secondarie ai soli ·grandi comuni del Nord e del Centro, meno forse Roma, che· è Mezzo– giorno autentico, anzi peggiorato. Quanto alle scuole. elementari, mi sembra, oggi come ieri, che si do– vrebbero restituire a quei soli comuni in cui l'analfabetismo sia inferiore al dieci per cento; nei comun1 che direi minorenni, nei quali l'analfa– betismo è superiore ·a quel limite, l'amministrazione ne dovrebbe essere affidata a provveditori governativi, fino a quando l'analfabetismo non fosse ridotto a quel livello. Beninteso, il provveditore dovrebbe sostituire le Amministrazioni locali solo dopo che la magistratura ordinaria abbia rico– nosciuto la necessità di siffatto provvedimento. Se si ritiene che la magistratura ordinaria non debba essere aggra– vata con un lavoro che finora non le competeva, si possono istituire nuove sezioni nel Consiglio di Stato, a cui sarebbero demandate le materie ri– guardanti le amministrazioni locali. Si · intende che insieme con' le funzioni, che dovrebbero essere tra– sferite dal Governo centrale agli Enti locali, dovrebbero essere trasferite anche quelle fonti tributarie, che oggi sono usurpate dal Governo centrale. Gli scritti nn. 56-67, posteriori al 1945,1 2 raccolti in questo volume, daranno, spero, qualche campione, per quanto rudimentale, delle idee che mi sono state suggerite dalla osservazione di quanto avviene in Inghilterra e negli Stati Uniti. Insomma, federalismo con· le cautele necessarie ad evitare due pericoli (meno gravi nel Nord e piu gravi nel Sud): 1) che il malcostume am– ministrativo locale sia aggravato dalla cessazione di ogni sorveglianza; 2) che questa sorveglianza serva ad accumulare la corruttela centrale sulla corruttela locale. . Con cautele di questo· genere, si do'vrebbe decentrare anche l'ammi– nistrazione nella città di Napoli. Mi si informa che i comunisti hanno già diviso quella città in sezioni, ad ognuna delle quali è addetto un comitato locale: hanno capito che per arrivare agli ultimi capillari di una cosi grossa· popolazione, e farne una forza attiva in politica, è necessario avvici_narlepiu che sia possibile l'amministrazione degli interessi immediati. 12 Cfr. in questa raccolta pp. 619-655. [N.d.C.] 690 BibliotecaGino Bianco

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