Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Riepilogo civile, che rappresentasse il Governo civile centrale? Il comandante della divisione o del corpo d'armata? Sarebbe peggio che andar di notte. Mentre non so vedere un'Italia in cui il Governo centrale manchi di funziona~i, i quali alla periferia comandino la polizia e mantengano l'or– dine, vedo invece che un regime di autonomie amministrative nei co– muni e nelle province dell'Italia settentrionale e centrale è indubbiamente possibile. Solamente, anche qui non è detto che tutti i comuni siano specchi di buona amministrazione. Sui comuni minori e specialmente sui rurali, una certa sorveglianza può essere necessaria; e anche dove una sorveglian– za si può risparmiare, una qualche opern di consiglio sui miglioramenti da apportare nei metodi amministrativi sarà sempre desiderabile: non si può pretendere che i sindaci e i segretari dei comuni piccoli si tengano informati sui risultati a cui via via giungono nei loro studi i tecnici dell'amministrazione. In Inghilterra il Home Office compie questa neces– saria e benefica opera di consiglio, senza avere il diritto di imporre la sua volontà con lo sciog;limento alle Amministrazioni locali riluttanti. Insomma, un funzionario delegato dal Governo centrale a sorvegliare e consigliare le Amministrazioni locali minorenni ( oltre che a comandare le forze di polizia e mantenere l'ordine e ristabilirlo in caso di bisogno) mi sembra necessario anche nel Nord e nel Centro d'Italia. Si potrebbero raggruppare piu province sotto lo stesso prefetto, dato che i poteri di costui su le amministrazioni locali verrebbero assai ridotti in un regime di auto– nomie. E, beninteso, anche ai comuni minorenni il prefetto dovrebbe dare consigli e non ordini, né scioglierne le Amministrazioni ad arbitrio. Il prefetto, che accertasse reati, dovrebbe denunciarli alla magistratura ordi– naria, e solo quando questa ne ammettesse la necessità, un' Amministra– zione locale potrebbe essere sciolta ed affidata "pro tempore" ad un cu– ratore designato dalla stessa magistratura. Qualora invece fossero accer– tate insipienza o trascuratezza senza dolo, il prefetto dovrebbe informarne pubblicamente la cittadinanza interessata: e, se questa volesse continuare a tenersi Amministrazioni inette, padronissima di farne le spese, finché attraverso l'esperienza non avesse acquistato il senso comune. Questi stessi princip1 dovrebbero essere applicati nell'Italia meridio– nale. Ma qui sarebbe necessario l'intervento dei prefetti in molti piu casi che nell'Italia settentrionale e centrale. Un autonomismo completo. quale si ha in Svizzera. in Inghilterra, e neg;li Stati Uniti, si~nificherebbe nel– l'Italia meridionale abbandonare le Amministrazioni locali al malfare sfrenato della piccola borghesia intellettuale. Col tempo, via via, l'esercizio del diritto elettorale e la pratica dell'amministrazione consentirà alle classi contadine - sia pure attraverso molti errori - di elaborare gerarchie in– tellettualmente e moralmente capaci. Questo sarebbe lavoro lento - assai lento - e sarebbe ritardato dal malaffare delle amministrazioni borghesi. Ma Roma non fu fatta in un giorno. 689 BibliotecaGino Bianco

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