Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e IJUestione meridiomlle solo smettere di occuparsi dell'eterna questione dell'intransigenza, che non vale il fiato che ci si spreca su, perché l'importante in un partito è che vi sia la coscienza, e quando c'è questa si può essere quel che si vuole senza mai correr pericolo; e bisogna che il congresso affermi che dovere dei socia– listi è occuparsi della lotta economica con maggiore alacrità che non si sia fatto finora; fissi i criteri generali da seguire nelle lotte amministrative, af– fermando l'importanza di queste di fronte alle lotte politiche, le quali han purtroppo finito con assorbire tutta la nostra attività; faccia un obbligo per la stampa regionale di occuparsi molto piu delle questioni locali concrete, riducendo il campo delle questioni generali astratte; deliberi che le stati– stiche dei socialisti organizzati ci dieno non solo i numeri secchi, ma anche la condizione sociale a cui ciascun socialista appartiene; fissi che nelle lotte amministrative le liste nostre debbano esser formate almeno per tre quarti di operai autentici e al piu per un quarto di borghesi; e dove ciò non sia possibile, consigli l'astensione dalla lotta, perché vuol dire che in quel luogo non c'è ancora una vera coscienza socialista; stabilisca che, ad ogni congresso, i consiglieri comunali socialisti, come i deputati, debbano presentare una relazione particolareggiata di ciò che han fatto e di ciò che non han potuto fare per l'attuazione dei programmi minimi; deliberi la pubblicazione per cura del partito di lavoretti, in cui sieno spiegati e commentati quegli arti– coli della legge provinciale e comunale, che possano interessare il nostro partito; dia incarico al Comitato esecutivo di organizzare delle cattedre am– bulanti di diritto amministrativo e di scienza finanziaria ad uso esclusiva– mente degli operai, perché questi possano farsi una solida coltura giuridica ed economica, che li guidi nelle lotte locali. Se il congresso farà tutto questo, un gran passo sarà senza dubbio dato sulla via della riforma e della riorganizzazione del partito. Il tempo e l'ingresso nel partito di un numero sempre maggiore di operai e di contadini faranno il resto. Venendo ora a Imola, per le elezioni amministrative del maggio ven~uro mi par necessario che quanti dei socialisti imolesi sono convinti degli errori passati, e vogliono evitare errori futuri, si mettano fin da ora a lavorare per spingere il partito sulla nuova via. Bisogna anzitutto affermarsi su un programma, nel quale la lotta di classe non sia fatta solo a parole: sopprimere le 5.000 lire di sussid1 agli studenti secondad e universitad, le cui condizioni sono certo degne di com– miserazione, ma non quanto quelle dei disgraziati dalle cui tasche le 5000 lire debbono uscire; iniziare trattative col Governo per sopprimere il ginna– sio locale, al cui mantenimento il Comune concorre per piu di 16.000 lire l'anno: i figli della povera gente non vanno a studiar latino, e i figli di quegli altri, se vogliono addottorarsi, la dottrina vadano ad acquistarsela nei paesi vicini e se la paghino; dedicare le precedenti 5000 lire e quest'altra possibile economia di 16.000 lire e le 2000 lire già stanziate, a organizzare la refezione gratuita; proporre 20.000 lire di aumento nella sovrimposta sui 42 BibliotecaGino Bianco

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