Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Il partito socialista di Imola si senton voglia di fare. A che perdere una settimana di tempo a studiare un contratto d'appalto, quando in dieci minuti su un opuscoletto di un soldo · ci si mette in grado di fare una bella' 0 conferenza sulla socializzazione delle miniere? È vero che nell'uditorio non ci sono né padroni né operai minatori, ma appunto per questo tutti si troveran d'accordo e applaudiranno e diven– teranno socialisti; invece a parlar delle tariffe daziarie, dopo una settimana di studio, c'è da veder dividersi l'uditorio in due parti e volar le panche per aria; che gusto ci può essere a farsi scavezzare il collo, mentre è tanto piu facile farsi applaudire? Quando nelle questioni amministrative ci saremo affermati con proposte che, favorendo gl'interessi del proletariato, danneggino direttamente e chia– ramente gl'interessi della borghesia alta e bassa, possiamo esser sicuri che ci seguiranno solo quelli che naturalmente possono seguirci. Conquiste ne faremo poche, ma saranno buone e sicure; la speranza di figurare nelle sta– tistiche elettorali per migliaia di voti, dobbiamo smetterla per parecchi anni; ma avremo dei piccoli nuclei socialisti, omogenei, compatti, coscienti, i quali, come le vergini della parabola, sapranno aspettare lo sposo, e in un momen– to rivoluzionario - per carità, non parliamo di questo! i socialisti elettorali conquisteranno tutto legalmente - e in un momento rivoluzionario sapran– no imporsi colla forza morale e trascinarsi dietro le masse. Seguendo una via diversa avremo certamente' circoli apparentemente popolati e moltissimi voti nelle elezioni; ma quando lo sposo verrà, quella gente· si farà trovare colle lampade spente e, o scapperà a nascondersi nell~ cantine, o, se qualcosa farà, lo farà a vanvera e manderà tutto in rovina. In molti paesi d'Italia, se abbiamo vera coscienza socialista, noi dob– biamo capire che ci è assolutamente impossibile diventare presto maggio– ranza; dobbiamo avere il coraggio di adattarci a restar minoranza fino a tempi migliori. Questi tempi migliori verranno o quando le condizioni eco– nomiche locali sieno mutate; oppure quando il partito, diventato maggio– ranza vittoriosa nei luoghi piu fortunati, dia mano forte alle minoranze sorelle degli altri luoghi, perché possano prevalere sui partiti avversi e con– servare la prevalenza con quei mezzi, che verranno richiesti dalle circostanze; e allora sarà quel che sarà. Ma perché in tempo opportuno il partito possa fare il suo dovere, bisogna che si conservi puro e cosciente; e io son con– vinto che,_ specie nell'Italia centrale, ogni eccessivo aumento del numero dei socialisti sia un fenomeno tutt'altro che consolante; bisogna prende– re tutte le precauzioni perché non avvenga, e, dove è avvenuto, bisogna combatterlo. Tutta questa riforma nella composizione del partito, nei sistemi di pro– paganda, nelle maniere di lotta, come abbiam detto, non può essere opera di un momento né può esser data da un voto di congresso; ma il congresso qualcosa può sempre fare per preparare e facilitare la riforma. È necessario 10 Il corsivo è dell'Autore. [N.d.C.] 5 41 Biblioteca Gino Bianco

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