Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Lettera a un amico siciliano • la dittatura col nome di dittatura, e non col nome di libertà: ché non ho l'abitudine di imbrogliare nessuno. Riconosco che la libertà, ricéhezza inestimabile per me, che ho assi– curato il pane e il companatico, non significa niente per il disoccupato, che ha moglie e figli da sfamare. Quanto alla libertà dei piu fra i piccoli bor– ghesi intellettuali meridionali, essa non merita neanche la corda a cui si appiccò Giuda. Badi che non avrei pretese esagerate. Mi basterebbe che i comunisti "facessero fuori" nel Napoletano, nella Sicilia e nella Sardegna, non piu di ventimila dottori in legge, e sopprimessero, in quelle regioni sventurate, tut– te le facoltà di giurisprudenza, scienze economiche e scienze politiche, in– sieme con gli altri insegnanti. Inoltre, domanderei che i comunisti istituis– sero ovunque cliniche per insegnare a uomini e donne il segreto per non far figli, cioè per non riempire l'Italia meridionale con nuovi straccioni tracomatosi, e dottori in legge perdigiorno. A quell'uopo sarei disposto ad essere io stesso uno dei primi ad essere "fatto fuori," insieme con Amen– dola e Li Causi, ai quali non sarebbe destinata certo una fine migliore del– la mia. Ma, ahimè, diecimila di quei laureati li vedo tutti nel partito comu– nista; e gli altri diecimila diventerebbero ultra-comunisti al momento op– portuno, e tutti si metterebbero d'accordo per "far fuori" solamente quei loro colleghi che godono di piu larghe clientele, e naturalmente anche A– mendola, Li Causi e me. Furono giolittiani sotto Giolitti, fascisti sotto Mus– solini, Azione Cattolica sotto Gedda, e sarebbero comunisti domani sotto Togliatti. Beninteso, se Togliatti non riescisse a fare il miracolo, i diecimila lau– reati in legge comunisti emigreranno nel campo democristiano. Quella gente conosce alla perfezione l'arte di rivoltarsi le giacchette. Si trova !fèmpre a galla come il sughero. Quanto al controllo delle nascite, me lo saluta Lei un candidato comu– nista disposto a compromettersi su quel terreno! Osservando quel che i comunisti meridionali - cioè i piccoli borghesi intellettuali comunisti meridionali - oggi fanno nell'Italia meridionale, ca– scano le braccia. Promettono il paradiso terrestre a tutti, sfruttando ed a– cuendo il malcontento di tutti. Ma in quel paradiso terrestre governato da piccoli borghesi meridionali, temo che a tutte le altre sciagure si aggiun– gerà la soppressione della libertà, anche per quei mille o duemila meridio– nali che sono degni di possederla, e che ai contadini e pescatori meridio– nali non resteranno piu neanche gli occhi per piangere. Quei mille o duemila metidionali, che sono degni di vivere liberi, ab– bandonino la tecnica di guaire contro le ingiustizie settentrionali. Si ren– dano conto di quelle che sono le condizioni reali dei loro paesi. Ne studi– no i problemi, uno per uno. Si forniscano cos1 della leva con cui sollevare il loro mondo. Il pu~to di appoggio per quelle leve c'è: mancano le leve. 649 43 BibliotecaGino Bianco

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