Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale ne localista delle avanguardie proletarie, fu compiuta dal socialismo rifor– mista. I socialisti riformisti rifiutavano la teoria rivoluzionaria della lotta di classe intransigente, che aspetta e prepara l'occasione propizia per arrestare la "macchina capitalista, 11 e instaurare la "dittatura del proletariato." E giustificavano la pratica giornaliera delle organizzazioni riformiste con di– versi ordini di argomentazioni, che si possono raggruppare sotto quattro punti fondamentali: 1) la trasformazione sociale deve avvenire per via di "conquiste gra– duali" del proletariato; la lotta di classe non esclude, anzi implica spesso, la collaborazione di classe con quelle frazioni della borghesia, le quali sieno, in dati momenti, favorevQli alle iniziative proletarie; 2) le avanguardie operaie organizzate, provvedendo agli interessi pro– pri speciali, servòno di esempio alla classe intera; preparano le vie anche ai ritardatari; compiono, quindi, funzione di utilità collettiva, anche quando non pensano che a se stesse; 3) còmpito del partito socialista non· è quello di lavorare "pel bene di tutti, 11 ma di interpretare e propugnare i bisogni specifici "delle falangi proletarie della grande industria, dell'agricoltura industriale e dei pubblici servizi, che soli, per l'indole della produzione a cui appartengono, possono accogliere e fecondare ·il germe del socialismo che diviene"; 4) gli organizzatori riformisti dovevano durare una grande fatica, anche nelle regioni che sembravano piu progredite, per vincere l'egoismo delle masse, che venivano alle organizzazioni solo per conquistare i miglio– ramenti immediati, e una volta ottenutili si sbandavano, oppure si sbandava– no se la conquista andava per le lunghe; e occorreva una sorveglianza con– tinua affinché le cooperative non diventassero gruppi di padroni peggiori degli altri; occorreva un immenso lavoro di educazione per vincere gli egoi– smi della massa; e gli organizzatori erano scarsi di numero e sopraffatti di lavoro: quale giustizia, dunque, ad accusare di tendenze oligarchiche uomini, che sacrificavano tutta la loro esistenza e affrontavano spesso la im– popolarità, proprio per combattere le tendenze oligarchiche dei loro seguaci? Non era punto difficile scoprire il vizio in ciascuna di queste argo– mentazioni: 1) Altro è il metodo delle "conquiste graduali" in favore della intera classe lavoratrice; altro il metodo delle "conquiste parziali," che si accumu– lano tutte a vantaggio di una minoranza, mentre la quasi totalità della clas– se rimane sempre esclusa da ogni miglioramento. Far succedere, per esem– pio, il suffragio universale, cioè il diritto di voto per tutti i lavoratori, alla conquista del diritto di organizzazione per tutti i lavoratori; poi far succe– dere al suffragio universale una legge per l'assicurazione contro• tutti gli infortuni sul lavoro, non solo per gli operai industriali ma anche per gli agricoltori; e a questa un provvedimento per combattere efficacemente l'analfa– betismo in tutto il paese; e cosi di séguito; questo è il processo delle "conqui- 598 BibliotecaGino Bianco

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