Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La provincia di Bari nel 1920 compagnava la scatola, che appresi che il contenuto era farina, ,e me la mandavano perché vedessi che razza di farina mangia la povera gente di laggiu. . E poi succede questo: qualche volta il vapore non arriva; si salta qual– che giorno di distribuzione, e chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Spesso· i Comuni ricevono dal Consorzio granario i pesi falsi: si an– nunzia cioè l'invio di una certa quantità di grano, ma se ne trova di meno, e il Consorzio non accetta reclami. Io ho denunziato questo fatto, due mesi or sono, in una riunione di Bari; ma il presidente del Consorzio mi rispose: "Qui rubano tutti, nelle calate del porto, in ferrovia, ovunque: siccome il Consorzio non può rimetterci, noi riduciamo la razione ai Comuni." E i Comuni riducono la razione agli abitanti! Proprio oggi mi perviene da Andria un reclamo, perché la razione gior– naliera della farina è, da alcuni giorni, di 125 grammi! Un altro punto nero è quello che riguarda la pasta. La provincia di Bari riceve 14.000 quintali di grano duro al mese per la produzione della pasta, che dovrebbe bastare per una razione individua– le di 1200 grammi mensili all'ingrosso. Ma questa quantità non viene data mai. In tutta la provincia, la sola città di Bari si può dire che riceva quello che deve ricevere. In tutto il resto dei comuni la media di distribuzione è soltanto di 250 grammi di pasta ogni dieci giorni, ossia 750· grammi al me– se. Il resto non si sa dove vada a finire. E spesso la pasta non arriva affatto. Proprio in questi giorni ricevo da Terlizzi un ordine del giorno della Lega muratori, della Sezione mutilati, della Federazione agraria, della So– cietà calzolai, della Società potatori, della Società imbianchini, della Sezio– ne combattenti, in cui mi denunziano che da quaranta giorni non ricevono pasta, e che da parecchi giorni non ricevono farina. L'inconveniente,. qual– che volta, può es9ere determinato dal non arrivo dei piroscafi; ma l'espe– rienza di questi anni dimostra che c'è nel centro di distribuzione qualche ruota che non va, e a questo bisogna provvedere. Perché quando alla ingiu– stizia distributiva tra le divene province, si aggiunge il disordine locale e il grano si perde via facendo e non -arriva a destinazione, si comprende come la situazione diventi tragica. · Il grano, che si squaglia via facendo, riappare nel commercio clandesti– no a tre lire al ch1lo. Io non faccio questa denunzia perché impediate il commercio clandestino. Visto che non date abbastanza da mangiare, e vi– sto che non siete buoni ad impedire ai ladri di portar via anche il poco grano che mandate, lasciate che i ladri vendano il grano rubato, e che la gente lo compri e lo mangi. Guai se impediste il commercio clandestino! Raddoppierebbero i tumulti. Anzi togliete i divieti, e lasciate che il grano rubato si venda liberamente: cosi'.forse costerà un poco meno. Con questo sistema di disordine ufficiale ~ di vendita clandestina, noi 575 BibliotecaGino Bianco

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