Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Nord e Sud nella riforma elettorale Lt:tzzatti elettorale quasi tutti i cittadini delle classi medie e superiori, che pur aven– do i requisiti per essere iscritti, non si sono mai curati di far domanda. E continua a far dipendere la iscrizione degli elettori proletari dalla iniziativa individuale di costoro o dalle cure delle organizzazioni politiche private. Ora, si pensi che la Camera del lavoro di Milano ha soli 30 mila soci su 120 mila proletari. C'è in Milano una massa di 90.000 proletari, a cui la voce della organizzazione locale non è giunta ancora, e non giungerà chissà per quanto tempo ancora. In periodo elettorale, costoro, se fossero elettori col suffragio universale, eccitati dal periodo anormale di intensa agitazione politica, andrebbero a votare; ma in tempi normali, non so– spinti da nessuna organizzazione, ignorando magari l'esistenza della legge che permette a molti di essi di diventare elettori, continueranno a non cu– rarsi di domandare il voto, rimanderanno la cosa dall'oggi al domani, e ar– riveranno alle elezioni senza essere elettori, mentre sono iscritti d'ufficio e per obbligo tutti o quasi tutti i cittadini delle altre classi. Anche calcolando, per fare i conti con liberalità inaudita, che dei 350 mila proletari capaci di dare l'esame elettorale, almeno una metà si metta in moto per dare a un tratto, non appena approvata la legge, l'esa– me e per entrare immediatamente nelle liste elettorali, mentre i 30 mila non elettori delle classi medie e superiori saranno iscritti immediatamente quasi tutti d'ufficio elettori, avremmo che il nuovo corpo elettorale di Mi– lano sarebbe nella migliore ipotesi formato di elettori delle classi medie e superiori 60 mila; elettori della classe proletaria 50 mila. Il numero degli elettori crescerebbe in via assoluta; ma il numero de– gli elettori proletari diminuirebbe relativamente a quello delle classi medie e supenon. Starebbe fresco davvero il partito socialista di Milano! Ma bisogna spingere ancora piu a fondo l'analisi di questa veramente colossale turlupinatura. Finora bastava per la iscrizione nelle liste il certificato di "compimen– to" cioè il passaggio dalla terza alla quarta elementare. La riform radico-luzzattiana richiede il certificato di "proscioglimento." Fra le due parole c'è una differenza enorme; c'è la restrizione del dirit– to di voto. Infatti, la legge Orlando del luglio 1904 ha reso obbligatoria la istru– zione popolare fino alla sesta nei comuni, in cui il corso popolare è com– pleto; fino alla quarta nei comuni che hanno la quarta; e fino alla terza nei soli comuni che hanno il semplice corso popolare inferiore. E il certificato di "proscioglimento" si rilascia alla fine dell'obbligo scolastico, cioè, secondo i diversi comuni, alla fine della sesta, della quarta o della terza. Nel Comune di Milano l'obbligo scolastico dura fino alla sesta, e il 461 BibliotecaGino Bianco

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