Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

I tumulti di Molfetta smo pauroso, che di vera assistenza disinteressata - questa donna ha pro– prio bisogno di essere "sel vaggia,1' "barbara," "abbrutita," per sentire il terrore del lazzaretto e per cercare ogni mezzo di occultare la sua sventura e difendere dagli assalti della filantropia pelosa e improvvisa i suoi affetti piu cari? So di un vicolo, in cui il male fu importato da un pescatore venuto infetto da Trani: non vi è stata famiglia che non abbia avuto qualche caso; ma la epidemia è stata occultata con la complicità di tutto il vicinato. Si sono tutti curati con una ricetta escogitata da una donnicciola, che ha avu– to anch'essa una figlia malata: limonata e laudano all'appressarsi del vo– mito, rosolio e triaca dopo la crisi. Non è morto nessuno. Si vede che c'è un Dio per i barbari, oltreché per i bambini e per gli ubriachi. Se qualcuno fosse morto, la famiglia atterrita dalle responsabilità penali, folle dall'ango– scia e dal dolore, avrebbe, com'è avvenuto talvolta, portato di notte il cada– vere sui gradini di qualche chiesa, e poi si sarebbe sparpagliata per la cam– pagna. Ed ecco nuovi centri d'infezione. E chi sa quanti casi simili si sono dati e si daranno! Se la legge sanitaria fosse stata fatta da persone, a cui la scienza astrat– ta non avesse fatto perdere il senso della realtà, e che avessero tenuto pre– sente che le creature umane non sono materia inerte come gli alambicchi dei laboratori e come la carta delle leggi sanitarie, ma hanno un cuore che reagisce spesso disordinatamente e irragionevolmente: la legge sanitaria lascerebbe forse agli ammalati la facoltà di optare fra il lazzaretto e la cura a domicilio: in questo secondo caso, la famiglia del malato rimarrebbe con– segnata in casa col malato stesso, a suo rischio e pericolo, finché i consigli degli assistenti e l'estendersi del pericolo non la conducessero a piu saggi consigli. Sarebbe un sistema scientificamente esecrabile e non privo d'inconve– nienti gravi. Ma il metodo, che è perfetto dal punto di vista teorico, susci– tando contro di sé la ripugnanza dei malati e delle famiglie, determinando tentativi continui di occultamento, produce danni ben piu gravi del metodo scientificamente non consigliabile. Il senno politico consiste nello scegliere fra le diverse vie, non la piu perfetta dal punto di vista teorico, ma la meno difettosa per gli effetti pratici. Certo, la cura a domicilio sarebbe possibile solo quando i casi fossero pochi, e perciò vi sarebbe personale sufficiente per curare i malati e pianto– nare rigorosamente le case; laddove, moltiplicandosi i casi, il lazzaretto e l'isolamento diventano una triste ma ineluttabile necessità. Ma, quando il colera comincia, i casi sono sempre pochi. E quelli occorre curare in modo che non si diffonda il contagio. E la causa principale della diffusione è appunto l'occultamento dei casi. E l'occultamento nasce appunto dall'ango– scia, che prende malati e famiglie all'idea di doversi staccare gli uni dagli altri col pericolo di non rivedersi mai piu. La cura facoltativa a domicilio servirebbe appunto ad eliminare questa preoccupazione "barbara.,, 437 BibliotecaGino Bianco

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