Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale condo alcuni noi dovremmo propugnare· a favore della piccola proprietà, mentre non salverebbero dalla rovina i proprietari antichi, aiuterebbero il venir su dei proprietari nuovi. Pensi seriamente a questo il nostro partito. 3. La conquista dei contadini Schizzammo la .fisiologia delle classi che vivono di riffe o di raffe sulla campagna. Vediamo qra in che modo dovrebbe comportarsi il nostro par- tito per conquistare questa gente. · Parlare di socialismo ai .fìttaioli e agli strozzini sarebbe come parlare . . a1 mun. Neanche dei piccoli proprietari noi ci dobbiamo occupare. Io, almeno pel paese che conosco - e molti altri paesi si trovano nelÌe stesse condi– zioni - non sono d'accordo, per le ragioni che ho detto alla fine dell'ar– ticolo precedente,8 col Canepa e, con gli altri che vogliono difendere la pìc– cola proprietà. Ma non sono d'accordo nemmeno col Bissolati, 9 il quale, • pur sostenendo che la piccola proprietà non deve essere ·da noi aiutata ma combattuta, vuole nondimeno conquistare al socialismo i piccoli proprie– tari. Questa è una contraddizione; noi non possiamo andare a dire ai pic– coli proprietari: voi state per annegare, annegatevi del tutto e poi venite con noi. Il piccolo proprietario, finché resterà tale, non sarà mai socialista; d(lui noi non dob~iamo occuparci; abbandoniamolo al suo destino e, quan– do si sarà proletarizzato, verrà naturalmente a noi. Né aiutarlo, né cercare di conquistarlo. Tutto ciò che noi dobbiamo fare di fronte alla piccola pro– prietà, è d'impedire in tutti i modi che nascano dei piccoli proprietari nuovi. Tutta la nostra propaganda dedichiamola ai proletari effettivi, che sono in abbondanza anche in Italia; e se noi ci mettessimo sul serio a conquistarli, avremmo tanto da fare, che non ci resterebbe piu tempo per discutere la questione .della piccola proprietà. Quelli invece fra i quali si deve e si può lavorare con ottimi risultati sono i braccianti e i massai. È vero che la massima parte sono indifferenti alla politica, pochissimo istruiti, e privi quasi tutti del diritto di votare. Ma le cose non stanno piu ora come venti anni fa: l'istruzione è immen– samente piu diffusa di allora e le scuole elementari comunali sono piene zeppe di alunni; tutti vanno a fare il soldato, e vedono paesi nuovi, usi nuovi, e ritornano in paese con la mente aperta alle novità; inoltre questa i: Si riferisce al ~recedente paragrafo di questo stesso articolo, pubblicato in tre pun– tate. [N.d.C.J 9 Tra Canepa e Bissolati si era svolta nei precedenti mesi una polemica, ospitata dalla, "Critica Sociale." Cfr.: in particolare: G. CANEPA - L. BISSOLATI, La. propaganda in campagna. Da un altro punto di vista. Un altro mezzo per la soluzione del problema nei paesi di piccola proprietà, in "Critica Sociale," 16 settembre 1896 e G. CANEPA, Spiegazioni necessarie. Replica a Leonida Bissolati, ivi, 1° ottobre 1896. [N.d.C.] 16 BibliotecaGino Bianco

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