Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Suffragio universale ( specialmente in rapporto al problema meridionale) Oggi, nel maggior numero degli elettori vi è un calcolo di interesse individuale, che non è di denaro, ma d'impieghi per sé o per i suoi, di appoggio presso le autorità, di esenzioni, di favori e che so io; tutto un sistema di silenziosa corruzione, in cui non sono i candidati e i loro sostenitori, che debbano darsi da fare, e che n'abbiano nem– meno colpa; ma è la stessa classe degli elettori, che tacitamente, nel dare il suo voto, fa una speculazione, un calcolo di tornaconto personale. Ciò dipende, oltre che da altre ragioni, anche da ciò, che la classe che ora ha il voto, è quella che naturalmente ha piu contatti personali con le diverse autorità, quella che piu spera negli impieghi, negli appalti, nei concorsi, nei benefizi d'ogni genere che sono a disposizione delle autorità centrali o locali, quella che piu teme dai ruoli delle tasse, ed è la piu avida, la piu faccendiera, la meno generosa e di minor slancio, onde specula sui comizi per far traffico della influenza politica di -cui è arbitra. Date il voto a tutti, e l'ambiente diventa subito diverso. Il popolano nulla spera per sé dal deputato o dai suoi. I 10.000 elettori non possono aspirare a vantaggi personali, tutt'al piu penseranno al vantaggio del comune; ma il sentimento è già piu nobile ed e.levato. E il deputato non verrà piu considerato come l'agente, il procuratore a Roma di tre a quattrocento elettori; e sarà per diminuire anche per questa via quella piaga maggiore del parlamentarismo, la continua e indebita ingerenza dei deputati nell'amministrazione. 16 Ed aveva ragione, anche se nel 1894 mostrò di avere cambiato di pare– re, contribuendo alla restrizione del suffragio. I trogloditi del Mezzodz sapranno votare? In fondo a tutti gli argomenti contro il suffragio universale, c'è una idea, che pochi hanno il coraggio di manifestare francamente, ma che è diffusissima e assai difficile a sradicare. Il suffragio universale - si pensa - produrrebbe gli spostamenti nu– merici piu profondi e piu impressionanti nell'Italia meridionale. Ora quei "crumiri e trogloditi" - come si è degnato <li chiamarli Paolo Sgarbi nella Gazzetta di Mantova dell'll luglio 1910, combattendo il suffragio uni– versale - sarebbero capaci di capire che cosa significa andare a votare? Non è piu il tempo in cui Enrico Ferri scorrazzava per l'Italia meri– dionale a raccattare voti rivoluzionari per i congressi socialisti nazionali, e a raccontare che il Sud è la terra promessa del socialismo e passerà dal petrolio alla luce elettrica senza passare per il gas. Oggi il sottopancia mantovano di Enrico Ferri si avvede che quello è un paese di crumiri e di trogloditi, indegni di ottenere il diritto elettorale. E si trovano d'accordo con lui chi sa quanti socialisti settentrionali e... tutti i signorotti meri– dionali. È una opinione, dicevo, assai difficik a sradicare, non solo perché le masse lavoratrici del Mezzod1 si trovano in realtà in uno stadio di svilup– po arretrato relativamente alle zone piu progredite dell'Italia settentrionale, 16 Atti Parlamentari. Camera dei Deputati. Discussioni, tornata del 30 marzo 1881, pp. 4860- 4861. [N.d.C.] 421 BibliotecaGino Bianco

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