Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento soc,ialista usi czvzcz e i demanii collettivi, argomento di importanza vitale per i lavoratori agricoli dell'Italia centrale e meridionale, e che è perfettamente estraneo alle preoccupazioni del socialismo meridionale 17 ; - possiamo indicargli le pagine dei resoconti parlamen– tari che attestano la difesa a oltranza fatta dai deputati socialisti di quella legisla– zione sociale agraria che era contenuta nei disegni Sonnino del 1906, e che, mercé tali difese, passò nella legge sul Mezzogiorno. Che se dei presidii consegnati in quella leg– ge a favore dei contadini meridionali, questi non seppero valersi, anche di ciò il Salvemini darà colpa al "settentrionalismo" del Gruppo socialista? Ahimè. Il proleta– riato del Mezzogiorno è della stessa razza della sua borghesia: la quale ebbe dalle leggi dello Stato - per portare un esempio - l'offerta del credito agrario, e lasciò che i milioni giacessero nelle casse del Banco di Napoli, lagnandosi che, per averli, le fosse richiesto il tenue sforzo di guarentire il denaro pubblico mediante facili organizzazioni. Ma all'accusatore meridionale della deputazione socialista settentrionale non è inopportuno richiamare il fatto recente che per l'appunto dal Gruppo socialista setten– trionale è partita, nelle ultime giornate della Camera, la proposta di rimandare la discussione della Banca del Lavoro, di cui si sarebbe vantaggiato a preferenza il pro– letariato del Nord, per dare posto alla discussione della legge sulla scuola di cui piu ha bisogno e piu profitterà il proletariato meridionale. E dai deputati socialisti setten– trionali fu piu accanitamente che da ogni altro difeso il congegno nuovo di ammini– strazione scolastica che spodesta i comuni, e ciò per riguardo alle condizioni del Mez– zogiorno, ma in contrasto colle correnti, anche elettorali, del Settentrione. E si aggiunga: dai deputati socialisti settentrionali (Bonomi, Bissolati, ecc.) parti la proposta dell'emen– damento per cui una parte dei benefici finanziari accaparrati pei comuni del Nord si sarebbe riversata a favore dei comuni del Mezzogiorno. Dopo di che il Salvemini con– tinui pure a declamare contro lo spirito "oligarchico" dei deputati socialisti. Gli abbiamo risposto con i fatti. * Sull'argomento del protezionismo non ci indugiamo. Richiederebbe troppo lunga trattazione, né le osservazioni del Salvemini vanno oltre la epidermide del problema. Egli si limita ad affermare che il Gruppo non segue una rigida direttiva antiprotezio– nista: cosa che già nella sua risposta il Gruppo aveva ammesso. Ma egli si guarda bene dall'entrare nel merito della questione che, badisi bene, non è la questione astratta e accademica .sul protezionismo e sul liberismo, ma si concreta nei doferi contingenti e pure imprescindibili di un partito che, proseguendo una meta ideale, deve tener conto delle necessità attuali di vita delle moltitudini. Né tali necessità si impongono sola– mente ai rappresentanti del, Nord: si domandi, ad esempio, a Napoleone Colajanni se, per la vita economica del suo Mezzogiorno, egli sarebbe disposto a instaurare di colpo il liberismo! Ma i princip1 dove se ne vanno? insiste il Salvemini. Vanno dove tu, caro Salvemini, li mandasti quando, al tempo non lontano dell'annessione della Bosnia– Erzegovina strepitavi per le riviste e nelle corrispondenze con gli amici, che si do– veva minacciare la guerra all'Austria. La guerra a cannonate fra gli stati è dunque qualcosa di meno contrario ai princip1, che non sia la guerra di tariffe doganali? Ep– pure - ragione o torto che tu avessi - tu pensavi e dicevi che per le necessità attuali e contingenti della vita italiana non era possibile in quell'ora... lasciar la parola ai principi. Non abbiamo dunque tutti i torti se diciamo che il tuo odierno appello ai princip1 non è che un pretesto per sfogare i tuoi malumori sul Gruppo socialista, col– pevole di... ministerialismo. 17 Sic, evidente lapsus per "settentrionale." [N.d.C. l 389 BibliotecaGino Bianco ....