Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento socialista pnma se la cavava con L. 1.800.000 di lavori pubblici... stornati da altre reg10n1. Ci fu, dunque, un contratto fra Giolitti e i deputati: io vi dò i lavori pubblici e voi rimandate a miglior tempo la resa dei conti elettorali? Sareb– be una scempiaggine affermarlo. E basterebbe notare che fra i deputati piu. attivi in questa occasone c'erano alcuni dei nostri migliori, per escludere senz'altro quel che si dice "un contratto." Ma certo è assurdo ammettere che i deputati potessero avere due anime e nello stesso tempo sollecitare da Giolitti provvedimenti eccezionali, che Giolitti poteva negare, e dire sul muso allo stesso Giovanni Giolitti che era una spregevolissima canaglia. I signori deputati vedendo che Giolitti era cosf "buon diavolo," cosf "d . " ' " 11 " · d f ' ' "P . emocrat1co, cosi a a mano, s1 saranno etto ra se e se: overacc10, dopo tutto l'Italia meridionale non l'ha fatta lui; da noi non fa come fa lag– giu; la colpa è di quelli di laggiu; eppoi è proprio vero quel che dicono di questo buon calunniato uomo quei di laggiu.?" E questo è certo - e lo affermo, sicuro che nessuno mi smentirà: che mentre un deputato socialista, Oddino Morgari, intendeva manifestare ri– solutamente e senza ritardo il suo sdegno per le infamie di Gioia del Colle, non appena l'eletto dei mazzieri 9 fosse entrato nell'aula della Camera, que– sto slancio nobilissimo fu paralizzato dalla solita abile proposta di un'in– -chiesta, con cui qualunque briccone ha sempre modo di costringere un ga– lantuomo a... lasciarsi sfuggire il momento buono: e la proposta dell'inchie– sta fu fatta a Oddino Morgari, a nome dei mazzieri di Gioia del Colle, giust'appunto da uno di quei deputati, che piu. si era dato da fare per otte– nere che l'on. Giolitti fosse "democratico" coi suoi braccianti. * - Dovevamo, dunque, lasciare che i nostri braccianti monssero di fa– me? Dovevamo chiedere che fossero presi a fucilate? - Direbbe una sciocchezza chi mi attribuisse questa idea. Se nel Grup– po parlamentare socialista non prevalessero gl'interessi e la mentalità dei gruppi proletari di determinate regioni, ma tutti i bisogni e tutti gli stati d'animo fossero equamente rappresentati, nel marzo 1909 sarebbe avvenuta nel Gruppo parlamentare una scissura, bene determinata. Voi avreste ascol– tato il grido di dolore dei nostri. Ogni gruppo avrebbe seguito la linea di condotta impostata dall'ambiente, di cui era l'esponente. E fra voi e gli altri, voi avreste salvato le ragioni della umanità; gli altri sarebbero rimasti a rappresentare, in quel momento, l'atteggiamento doveroso di tutto il pro– letariato, e non di quello solamente dei vostri braccianti disoccupati. E gli altri, cioè quelli che voi chiamate "i sudici," vi ricorderebbero 9 Il deputato Vito De Bellis. Su quelle elezioni cfr. in questa stessa collana: G. SALVEMINI, Il ministro dell~ mala vita e altri scritti sull'Italia giolittiana, a cura di Elio Apih. [N.d.C.] 369 BibliotecaGino Bianco

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