Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale con gli agrari un vero e proprio contratto bilaterale: noi - essi dicono ai meridionali - votandovi il dazio sul grano, vi aiutiamo a mungere da un lato il proletariato di tutta l'Italia; e voi, votandoci i dazi protettori sull'in– dustria, ci aiuterete a mungere il proletariato dall'altro. Il giorno in cui una delle due basi dell'edificio cadesse, tutto il resto cadrebbe. Perciò tutta la borghesia nordica e sudicia sarà compatta contro di voi. E voi non potrete opporre alle forze parlamentari conservatrici del Nord e del Sud se non le forze democratiche del solo Settentrione: e sarete, al solito, schiacciati. Per– ché questa è la situazione dell'Italia: che il disonore del Mezzogiorno si– gnifica la impotenza della democrazia settentrionale. O voi aiutate noi a rialzarci; o noi vi teniamo stretti a noi e vi impediamo di sollevarvi. Ora, come possiamo noi rialzarci, finché sia assente dalla vita politica quella mas– sa enorme di contadini, che sola può fronteggiare la classe latifondista; so– la può frenare la malvagità dei nostri piccoli borghesi affamati; sola può far argine alla corruzione e alla prepotenza del Governo; sola può offrire la base al rinnovamento della vita politica meridionale? Salvo - ripeto - il caso che speriate le riforme dai decreti personali di un despota illuminato: e allora prosternatevi pure nel cesarismo. O sal– vo che abbiate la speranza di vedere i deputati delle classi, che vivono del protezionismo, inteneriti da un discorso patetico dell'amico Giolitti, rinun– ziare ai loro privilegi: e allora mettete sotto aceto la vecchia frottola marxista della lotta di classe, e impaludatevi nel socialismo di stato. O salvo il caso che, non volendo abbandonare il metodo della lotta di classe, che è il nu– cleo vitale del marxismo, che è tutto il socialismo, e vedendo la impossibi– lità di fare una lotta di classe vittoriosa sul campo legale e parlamentare, accettiate la tattica dell'azione diretta, degli scioperi generali, della ginna– stica rivoluzionaria: e allora, caro Turati, il riformismo, l'evoluzionismo, il perbenismo, me li saluta lei? (ilarità). · E questo, che vi diciamo pel dazio sul grano, potremmo ripetervelo per le riforme scolastiche, per le riforme sociali, per ogni altra iniziativa demo– cratica. Non che, allo stato attuale delle cose, nulla, proprio nulla, sia lecito sperare. Per esempio, non c'è stato bisogno del suffragio universale per ot– tenere che la legge del 1904 creasse la quinta e la sesta elementare per le classi popolari: solamente, per mancanza di quattrini, questa legge non è applicata, o - peggio ancora - è applicata male. E di leggi-turlupinature come questa e come l'altra sul riposo festivo, l'amico Gidlitti ve ne darà, se ne vorrete, a centinaia. Dirò, anzi, qualcosa di piu, e che a prima vista vi apparirà in con– trasto con quanto finora son venuto affermando. Anche la sospensione o la riduzione o l'abolizione del dazio sul grano non è impossibile che l'otte– niate senza suffragio universale. Perché, di fronte alla crisi industriale, che si preannuncia gravissima pel nostro paese, e sotto la pressione delle perico– lose organizzazioni operaie settentrionali, non è impossibile che il Governo a un certo punto, trovandosi con l'acqua alla gola, si avveda che la sola 344 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=