Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Riforme sociali e riforme politiche parte della superficie italiana; devono ricordarsi che l'uomo d_i st~to ha il dovere di tener conto di tutti gli elementi, che costituiscono la vita del pae– se su cui vuol operare, e non poggiare la sua azione su una parte sola - e non la piu estesa - di questi elementi. E da queste considerazioni devono ricavare la conseguenza che oggi in Italia il riformismo socialista, cioè il socialismo pratico e non dottrinario, deve essere riformismo prevalentemente politico. 3. Riformisti intransigenti e riformisti delusi Insieme ai "riformisti politici," i quali si credono rivoluzionari per reazione contro il riformismo sociale e per la facile confusione del loro anti– ministerialismo repubblicanoide col rivoluzionarismo classico del socialismo catastrofico, si rimescolano nel grosso calderone della rivoluzione, che ha riportato vittoria nel Congresso di Bologna, altre razze di riformisti piu o meno extravaganti. Vi sono i "riformisti intransigenti." Costretti a vivere e lottare in regio– ni, in cui non esistono partiti a programma democratico, oppure se esistono farebbero meglio a non esserci, perché la loro esistenza è una diffamazione continuata della democrazia, sono intransigenti per necessità e per dispe– razione. La loro intransigenza, portato naturale dell'ambiente in cui si muovo– no, non ha origine da nessuna aprioristica concezione dottrinaria. Ma la mania ideologica è endemica nel nostro partito: nessun compagno che si rispetti oserebbe muovere un passo, se non si fosse prima assicurato il via– tico di una teoria astratta, che giustificasse per tutta l'eternità la sua azione concreta; tutti sentiamo la necessità di un attaccapanni dottrinario, per ap– pendervi con coscienza tranquilla l'opera nostra giornaliera ogni sera prima di andare a dormire. E cosi'.anche la intransigenza elettorale ha la sua dot– trina assoluta, buona non ·solamente per certi paesi e per certi tempi, ma per tutti i tempi e per tutti i paesi in eterno. E in quella immensa produ– zione d'idee di ogni specie, a cui dà luogo un grande movimento estenden– tesi nello spazio e prolungantesi nel tempo, come il socialismo - idee che sono tutte vere, se si considerano come relative al tempo e al luogo in cui sorsero; sono tutte false, se si conferisce ad esse un valore assoluto - fra questa immensa produzione d'idee, la tattica intransingente ha trovato il fatto suo nella teoria dell'unica massa reazionaria e del proletariato che è, in lotta perenne con la sullodata massa reazionaria unica. Il ministerialismo e l' affinismo dei riformisti urta direttamente la in– transigenza di questa categoria di socialisti. L'autonomia della tattica, la quale consente le alleanze elettorali, è un assurdo. La partecipazione al Go– verno è una idea mostruosa. Queste concezioni collaborazioniste, buone 309 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=