Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale mento di prevalenza rivoluzionaria, dove già i riformisti erano maggio– ranza; o di scissione, dove prima non c'erano rivoluzionari; o di disorienta– mento e di debolezza, dove scissioni notevoli non si son potute a bella posta determinare. È questa la parte piu losca e piu lercia e piu scorag– giante della recente storia socialista italiana: questo gesuitismo sistema– tico, che nessuno di noi avrebbe creduto potesse mai attecchire nelle file del partito, e che ci fa mille volte preferire i sarcasmi feroci di Turati e le invettive sfrenate di Labriola ai sermoni untuosi, compunti, bacchet– toni e insidiosi di Enrico Ferri. In queste circostanze, era mai possibile che l'ordine del giorno Bisso– lati prevalesse a Bologna? Essendo completo, esso conteneva anche la possibilità del ministeria– lismo, che le menti non vedono oggi se non sotto l'aspetto del recente ministerialismo sbagliato succeduto al Congresso d'Imola. Conteneva la possibilità fìnanco di una partecipazione al Governo: che le menti oggi vedono personificato nell'onorevole Giolitti convitante alla stessa mensa Turati e Rosano. 4 Volendo contenere tutta la tattica socialista, esso non diceva nulla intorno alla tattica di oggi, la quale non può essere che anti– ministeriale: e questo silenzio sembrava una continuazione dell'errore pas– sato. Volendo abbracciare tutte le applicazioni possibili in tutti i tempi e in tutti i luoghi, parlava di riforme, ma non diceva quali riforme si deb– bano chiedere e imporre oggi; e questo silenzio sembrava una continua– zione del recente errato riformismo sociale. Parlava di un ipotetico Governo democratico, proprio quando gli occhi di tutti non vedevano nella realtà che il gruppo Sacchi, il quale si è stroncato il collo non votando l'inchiesta sulla Marina,5 e la democrazia Secolo-Marcora, che si è disonorata nel caso Nasi. 6 Se nonostante tutte queste circostanze contrarie, l'ordine del giorno Bissolati ha raccolto 316 voti, contro 198 e 215 astenuti, è questa la prova evidentissima della immensa forza, che tutt'ora resta nel partito alla cor– rente riformista: forza che Turati e Bissolati potrebbero subito mettere in moto e condurre alla vittoria. Purché non commettessero un altro gros– solano errore: ql,lello, cioè, di ricercare altrove che nei propri errori la causa della propria sconfitta. 4 Giolitti aveva invitato a entrare nel suo secondo Ministero - di cui fece parte come ministro delle Finanze il Rosano (cfr. supra nota 7 a p. 277) - Turati, il quale aveva ri– fiutato. [N.d.C.] 5 L'inchiesta sulla Marina Militare promossa da Giolitti, anche in seguito alla campagna condotta da E. Ferri nell'" Avanti!," contro l'ammiraglio Bettolo. 6 Nunzio Nasi, ministro della Pubblica Istruzione nel gabinetto Zanardelli, accusato di pe– culato. Fu poi condannato, il 24 febbraio 1908, per peculato continuato dal Senato costituito in Alta Corte di Giustizia a undici mesi di reclusione e a quattro anni di interdizione dai pubblici uffici. [N.d.C.] 304 BibliotecaGino Bianco

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