Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Polemica meridionale eleo non esiste, o è di pochi isolati, dove il disfare una camorra è elevarne un'altra forse peggiore, dove la massa è in condizioni da dover tollerare le sopraffazioni invero– simili che Rerum Scriptor ci ha cosi brillantemente descritte? Ben vero che l'amico nostro ha anche per questo il suo rimedio: nel Mezzogiorno, egli ha scritto, date il suffragio amministrativo anche agli analfabeti. Questo (che nel Nord sarebbe un disastro) riuscirebbe nel Mezzogiorno una benedizione. Noi preghiamo il nostro amico a non sognare ad occhi aperti. Immagini un ministro radicalissimo, che dicesse alla presente Camera ed alla nazione: nei paesi"ove la scuola è diffusa e il popolo è educato, civile e sa farsi rispettare, manterremo il voto ristretto; dove la popolazione è impulsiva, analfabeta, servile, prona a tutte le sopraffazioni, nei paesi di Medioevo ivi estenderemo il suffragio agli illetterati; faremo due Italie e due costituzi0ni diverse, a rovescio della storia e del senso comune. Ci risponda Rerum Scriptor se un tal discorso . è possibile. Or dunque finché la composizione politica del Parlamento e del paese è quella che è oggi, e nel Mezzodf le camorre s'impongono e mandano i deputati del Centro a rappresentarle alla capitale, il rinnovamento, che Rerum Scriptor vagheggia, cozza nell'assurdo. Per disfare le camorre converrebbe averle disfatte; per creare la libertà converrebbe possederla; per instaurare la piccola proprietà democratica converrebbe che questa ne prestasse i mezzi, contro la proprietà latifondiaria, che è oggi, a confessione di Rerum Sc-riptor, "la sola forza politica del Mezzogiorno." Ci avvolgiamo in un circolo vizioso. Lasceremo dunque cascarci le braccia? Diremo che al problema meridionale non v'è soluzione, e ai socialisti impazienti del Sud suggeriremo di concentrare nel vuoto il materialismo storico, di farsi sonniniani, ghisleriani o frati zoccolanti? Al contrario: la soluzione non solo c'è, ma è in cammino; è in cammino con noi; spetta a noi, del Nord e del Sud di non sbarrarle la strada. Quello che nel Mezzodf è un problema sovratutto storico, non direttamente riso– lubile dall'opera dei partiti, nel Settentrione e nel Centro d'Italia, dove le condizioni sociali sono tanto piu avanzate, è un problema sovratutto politico, che può avere dagli uomini soluzioni relativamente radicali e sollecite. Ed è per la via del Nord e del Centro d'Italia che si arriva, che si può arrivare, che si deve arrivare alla redenzione del Mezzogiorno, aiutando in esso le forze locali che da sole non bastano. Le correnti, che nel Parl~mento italiano sostennero l'attuale gabinetto, i partiti estremi disposti solo allora a rovesciarlo quando debba uscirne una situazione piu ar– ditamente democratica, questo hanno appunto compreso. Fate che consolidata la libertà e rinvigorite le organizzazioni dei lavoratori nel Centro e nel Nord, che dànno i due terzi dei deputati italiani, si riesca, con due o tie legislature, a una Camera in cui l'elemento socialista radicale, o anche soltanto democratico, sia raddoppiato. Allora a un governo liberale - ma allora soltanto - riescirà di emanciparsi dai deputati del Sud, che oggi, congiurati alle consorterie del Centro e del Nord lo tengono prigione ed inerte. E allora potrà cominciare - senza dispotismi giacobini - con le riforme pro– poste da Rerum Scriptor o con altre migliori - la redenzione reale del MezzodL E potrà fors'anco cessare di essere utopistica una riforma elettorale (non quella che caldeggia Rerum Scriptor) che sarebbe pel Mezzogiorno una rivoluzione: le circo– scrizioni elettorali distribuite in ragione, non di tutta la popolazione, ma delle sole popolazioni elettorali. I collegi del Mezzodf, il cui contingente di elettori a stento raggiunge il terzo o la metà di quelli del Piemonte o della Liguria, verrebbero immen– samente ridotti di numero. Per riaumentarli, per riacquistare la perduta influenza par– lamentare i baroni e i borghesi del Sud sarebbero costretti a diffondere l'istruzione tanto detestata, ossia a creare gli elettori: i loro becchini. Ond'è che noi possiamo rovesciare il discorso di Rerum Scriptor e dire a nostra volta ai socialisti del Sud: badate che lo sviluppo delle libertà del Nord è questione vostra ancor piu che nostra; de re vestra agitur. Inceppandole per infantile· impazienza di successi locali immediatamente impossibili, consumate il vostro suicidio. Giacché 269 BibliotecaGino Bianco

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