Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Polemica meridionale La corda del salvataggio può essere costituita dal programma, che tu ti sei compiaciuto di riprodurre, fa~endo su di esso le piu ampie riserve? Senza voler fare della modestia fuori luogo, io dichiaro che non ho davvero tanta .fiducia nelle mie elucubrazioni personali da giudicarmi rivelatore del verbo meridionale: è quello, che l'Avanti! con mia meraviglia e quasi paura dichiarò di approvare, un gruppo d'idee discutibili: discutiamo, respin– giamo, modifichiamo, fabbrichiamo ex novo. Ma ricordiamoci che, se le proposte dell'onorevole Sonnino vanno combattute, perché volte a consoli– dare la proprietà latifondiaria, che si sfascia e si deve sfasciare, le idee del Ministero attuale invece vanno semplicemente disprezzate o tutt'al piu prese in burletta. Ricordiamoci che il problema meridionale è sempre un problema di proprietà. Non si tratta di socializzare i latifondi per creare la proprietà collettiva proletaria, com'è naturale che siate portati a pensare, per ragioni dottrinarie e per suggestione del vostro ambiente economico, voi del Nord. Si tratta di sollecitare la espropriazione naturale dei latifondisti, per opera dei piccoli coltivatori, pronti a pullulare dallo strato amorfo del proleta– riato appena se ne presentino le condizioni. E le condizioni non possono esser create che dallo Stato, coordinando a questo scopo i sistemi tributari, doganali, ferroviari: cioè dovete crearli voi, partiti democratici del Nord, che avete nelle mani la forza politica, facendo del problema meridionale centro delle vostre idee, piattaforma dell'agitazione politica giornaliera, programma delle future elezioni generali. · Ma tutto questo è possibile? Io, caro Turati, spero, spero molto, tanto piu che mi pare sia meglio sperare magari molto, che diventare sonniniani o, peggio ancora, mettersi a scrivere trattati di materialismo storico con– centrato nel vuoto. Ma è innegabile che in Italia i democratici non leggono, i repubblicani non capiscono e i socialisti, travolti dalle argomentazioni economiche, non hanno il tempo né di leggere né di capire. Ben poche nel Nord sono le menti, che del problema meridionale discutono uscendo fuori dalla fastidiosa fratellanza retorica o smettendo quell'aria di sufficienza e di protezione, a cui dà un colorito supremamente umoristico la piu puerile e supina ignoranza. Ma dove alcuni uomini nobili han compreso, perché non dovrebbero comprendere gli altri? Perché non dovrebbero compren– dere tutti? Perché non dovreste tutti commuovervi per il paese "dei pi– docchi, dei maiali e dei deputati del Centro," visto e considerato che la reazione, sconquassata a nord del Tevere, si riorganizza e prepara le ban– diere a sud, e che qui bisogna venire a snidarla non solo per salvare il Sud, ma anche per salvare la democrazia del Nord? [Da "Critica Sociale," 1 gennaio 1903, firmato: RERUM ScRIPToR.J 267 BibliotecaGino Bianco

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