Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Programma Amministrativo dei partiti popolari di 1Volfetta nelle mani del Municipio." Ma a un tratto si riprende e aggiunge: "col consorzio alcuni riguardi si debbono avere per il vescovo, ed occorre tolle– ranza." Che cosa vogliono dire riguardi e tolleranza? Che il Municipio nominerà i professori designati ufficiosamente dal vescovo. Ma allora par– late chiaro! abbiatene il coraggio! Quindi due cose si possono fare. O il Municipio fa da sé, ed il vescovo pure, ed allora si andrà bene. Ovvero si fa il consorzio, ed allora, se il Municipio non cede al vescovo, l'accordo si romperà. Il liceo-ginnasio, se deve essere del Seminario, deve essere sot– toposto al vescovo. Se il partito clericale sostiene che la Chiesa deve impar– tire l'istruzione e deve ritornare a dominare il mondo, come nel passato, avrà ragione o torto, ma merita il rispetto. Ma quando contrae alleanza con quelli che mandano telegrammi al re della Roma intangibile, coi nemici della Chiesa, con gli atei, da quali loschi interessi è animata? Ed a questi che mandano telegrammi al re, ai nemici della Chiesa, agli atei noi di– ciamo: Perché volete asservire un paese intero davanti a un'autorità della quale in cuor vostro ridete? - Rispondete! Domandate la parola! Voce. Se ne sono andati. Oratore. Si sono resi latitanti! - Passiamo ora all'esame delle rela– zioni finanziarie fra Municipio e vescovado. Siccome il Seminario, nono– stante le sue tradizioni, era nel 1880 un istituto moribondo, che bisognava rinsanguare, perché doveva limitarsi a tenere dei chierici, e per ammettere gli alunni laici era necessario il permesso del Governo, per ottenere il quale si richiedeva l'intervento del Municipio, cosf furono dal Municipio iniziate pratiche col Governo fin dal 1881, e finalmente gli alunni laici furono ammessi nel 1887. Fu questo per il Seminario un ottimo affare; infatti da 138, quanti erano nel 1886, gli alunni salirono a 378 nel 1890. Questo enorme rialzo non si sarebbe avuto, se il Municipio non avesse favorito il vescovo, ser– vendogli da intermediario presso il Governo. Che cosa pagò il Seminario al Municipio? Nulla! Anzi prese dallo stesso 3000 lire l'anno dal 1887 al 1893. Saliti nel 1890 i radicali al potere, continuarono nel sistema antico, né, data la loro idea della assoluta necessità del liceo-ginnasio, e data la mancanza di un locale municipale, potevano fare diversamente. Con la con– venzione del 1893 il Municipio pagava i professori e sopportava tutte le altre spese, ed esigeva le tasse scolastiche dagli alunni, che dovevano inoltre pagare anche una retta annua al Seminario. Ma nel 1896 il Governo si oppose a questa clausola illegale, ed allora fu deciso che il Municipio avreb– be amministrato lui l'istituto, pagando al vescovo L. 2.800 all'anno come fitto di locali. Era anche questo un ottimo affare per il vescovo, perché non spendeva piu un soldo per i professori, riscuoteva nette da ogni spesa le rette degli alunni interni aumentati di numero, e guadagnava L. 2800 al– l'anno per fitto di locali, che prima non gli fruttavano un soldo. Questo fu deciso la sera del 9 maggio 1896, ma il giorno seguente il vescovo disdi– ceva tale patto? e chieçlev;:iinceve L. 7000 l'anno, perché il Seminario aveva BibliotecaGino Bianco

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