Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Programma Amministrativo dei partiti popolari di Molfetta non merita tanto fracasso. Se si astraesse dagli interessi personali altrui, e si giudicasse serenamente, si vedrebbe che, per pensare al ginnasio liceo, non si pensa alla istruzione primaria, che serve ai poveri. La scuola elemen– tare, benché sia stata curata dall'amministrazione radicale, non va bene, e richiede ancora molte riforme. Non tutti i bambini vanno· a scuola, come la legge prescrive, perché i padri hanno bisogno che essi lucrino qualche soldo; molti vanno a scuola mal vestiti e digiuni. Il figlio del povero sta in scuola vicino al ricco, che ha la sua colazione, mentre egli è digiuno, e prova dolori in una età in cui non dovrebbe provarne. Il bambino di– giuno non può essere attento a scuola, e quindi non comprende nulla e va male, mentre il figlio del ricco va bene. E cosi non vengono a soffrire solo i bambini poveri, _ma ne soffre pure il Municipio, che è costretto ad aumentare le classi inferiori, le quali diventano soverchiamente affollate, perché i bambini digiuni sono riprovati e ripetono l'anno. Ne soffrono anche i maestri che hanno scuole di ottanta e piu bambini, ad onta che molti vengono mandati via. A Molfetta il Municipio dà agli ·alunni poveri i libri e qualche altra cosa, ma non dà l'importante, cioè il vitto; e perciò nel programma dei partiti popolari si trova la refezione scolastica. Comin– ceremo dall'impiantarla nelle elementari inferiori, nelle quali si può calco– lare che vi sieno 1000 alunni che ne hanno bisogno. E spendendo 0,12 al giorno per ciascuno dando loro un pezzo di pane di 200 grammi e frutta, o formaggio, o qualche fetta di salame, secondo la stagione, il Municipio dovrà spendere giornalmente L. 120, che per un mese (calcolato di venti giorni di lezione) ammonterebbe a L. 2.400, e per cinque mesi, da gennaio a maggio, a L. 12.000, al massimo L. 15.000. Siccome tale somma non può essere raccolta dalla carità privata, ma dev'essere pagatà dal Muni– cipio, saranno spese per la refezione scolastica le L. 10.000 che si ricave– ranno in piu dall'imposta progressiva, e le altre 2000 oppure 5000 si tro– veranno con economie di bilancio. Ma, usciti dalle scuole elementari inferiori, che cosa faranno gli alunni? Se alcuni non vanno piu a scuola, altri vorrebbero andarvi la sera, e perciò occorre il ripristinamento della scuola serale, soppressa dall'ammi– nistrazione clerico-moderata. ing. Pantaleo Poli, ex assessore. L'oratore è in buona fede, ma non è cosL Dalla passata amministrazione furono anzi nominati i maestri e stan– ziate in bilancio L. 1400. Il prefetto della provincia mandò la deliberazione al provveditore Chiaia, che non l'approvò. L'assessore del ramo, avv. Ma– stropasqua, insisté invano presso di lui. Quindi l'amministrazione si rivolse al Consiglio, che, date le condizioni delle cose, non ne volle sapere e sop– presse la scuola serale. prof. Stefano Salvemini. L'ing. Poli non dice le cose come sono. La passata amministrazione nominava nuovi maestri serali, escludendo i vec– chi, che appartenevano al partito contrario. Siccome alcuni dei maestri no– minati erano sforniti di titoli, la nomina fu respinta. E l'amministrazione, 253 BibliotecaGino Bianco

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