Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Nord e Sud nel partito socialista italiano In questa discussione l'Avanti! si trova in una condizione privilegiata - son fortunati in tutto i settentrionali! - perché le proposte del Sonnino, inquinate dalla preoccupazione parlamentare ed elettorale, sono di scarsa utilità alla massa sofferente del Mezzogiorno e hanno la pri°ncipale funzio– ne di comprare i voti dei latifondisti col denaro dello Stato. Cosi l'Avanti! può ben dire con ragione che, poiché l'Italia meridionale non ha nulla da guadagnare né da Zanardelli né da Sonnino, faccia il piacere di star buona e aspettare il futuro Governo democratico, e intanto consenta che i socialisti salvino dalla reazione sonniniana le organizzazioni proletarie del Nord. Tanto piu che non certo Sonnino, andrebbe a combattere le camorre e le mafie del Sud! E ai socialisti meridionali non resta che la divina consolazione dei deboli, privi di artigli per afferrare e di mascelle per masticare: esser generosi e disinteressati, rallegrarsi per la buona salu– te delle organizzazioni proletarie del Nord, e rinfoderare l'anatema con– tro Zanardelli, protettore delle camorre e delle mafie del Sud! Insomma, l' antiministerialismo dei socialisti meridionali sarà sempre uno sfogo di impotenti, fino a quando i socialisti del Nord non credano venuto il momento, per le loro occorrenze speciali, di passare anch'essi all'opposizione. In compenso, l'antiministerialismo meridionale assumerà facilmente delle iridescenze rivoluzionarie, ingannatrici fin che si vuole, ma non prive di efficacia e di conseguenze sulla vita generale del partito sociali– sta italiano. Perché questi socialisti, che combattono tutti i ministeri rea– zionari o liberali, e sono nei loro paesi intransigenti per la mancanza di partiti affini o - peggio ancora - per la scarsa rispettabilità degli affini in quasi tutti i pochi luoghi dove esistono, e nei tempi di libertà chiama– no addomesticati e castrati i soddisfatti socialisti del Nord, sono natural– mente portati a considerar se stessi e ad esser considerati dagli altri come i seguaci autentici del puro socialismo rivoluzionario. Affermeranno la necessità di mutare i rapporti economici sui quali oggi si asside la società. Fronteggeranno con petulante ostinazione, in tutte le sue frazioni, la bor– ghesia, che di tali rapporti è, per logiche e intuitive ragioni egoistiche, la conservatrice strenua. Non vorranno saperne di quella borghesia, sia che lotti con gli strumenti reazionari del Sonnino e del Pelloux, sia che agiti lo specchietto mistificatore di una inesistente (nel Sud) libertà e di qual– che riformetta coglionatrice. Rimprovereranno al Ferri di aver avuto an– che 1ui col suo "caso per caso" la scarlattina del ministerialismo; e si ral– legreranno che "la coscienza, satura di socialismo, del nostro Ferri, abbia deciso di ghigliottinare il 'caso per caso' di non benedetta memoria. 117 Nei congressi nazionali i socialisti meridionali si troveranno a fianco degl'intransigenti etruschi ed allobroghi, e avranno il posto d'onore del sistema politico eterogeneo e caotico del Ferri, il quale condirà spesso con 7 Parole di Roberto Marvasi nell"' Avanti!," n. 2080, 21 settembre 1902. 247 BibliotecaGino Bianco

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