Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

L'autonomia comunale e il Congresso di Parma biamento di nome, ma dice una infinità di cose, perché la gente, che ha paura del solo nome, figuriamoci che paura avrà a suo tempo della cosa. Inoltre il Comune di Milano si dichiara pronto ad "assecondare" - quanto ad assumersi la responsabilità di iniziare e dirigere, non c'è neanche da parlarne! - ad assecondare l'agitazione a patto che sia "legale": ecco un' al– tra parola, che a prima vista apparirà oziosa e superflua, perché è ben inteso che un'agitazione per l'autonomia comunale non può avere lo scopo di spingere i Comuni a prendere la santa carabina; ma appunto perché è su– perflua, la parola "legale" ha il suo significato e il suo valore: essa sta H a spegnere la parola "agitazione" nell'ordine del giorno, in attesa del momento in cui bisognerà spegnerla nei fatti. Nel congresso dei consiglieri comunali repubblicani tenutosi pochi mesi addietro a Bologna, il relatore A. Galimberti, appartenente anche lui al gruppo consiliare repubblicano milanese, tentò di spiegare i motivi per cui la proposta fatta dai repubblicani di Milano assunse una forma cosf modesta, "tanto modesta che anche i consiglieri di parte conservatrice, dopo essersi bene assicurati, per dichiarazione dei proponenti, che l'azione della Lega sarebbe stata rigorosamente 'legale,' osarono l'ardimento (?) di unirsi alla maggioranza in un atto di sommessa (?? ?) ribellione ai voleri del pq_-– tere centrale. " 4 Ora ecco le ragioni della ribellione... sommessa (che paése di allegri frasaiuoli è il nostro!): Una proposta di tal natura voleva e doveva esser fatta da noi: lo spirito che la originava era repubblicano, per ciò che considerava nel Comune una funzione educa– tiva "civile, economica e sociale" assegnatagli dalla sua storia secolare di gloria, in opposizione alle sopraffazioni dello Stato, ed in quanto tendeva a restituire ad esso Comune delle prerogative, in quanto anche con ciò si sarebbero necessariamente ridotte quelle dello Stato, come vuole il pensiero repubblicano. 5 Dopo ciò, quando si trattò di concretare in una mozione scritta tale pensiero, che in fondo ( molto in fondo!) era di ribellione, apparve evidente la questione da risolvere, se fosse conveniente di presentare innanzi ai colleghi del Consiglio, intero nella sua crudezza, il pensiero repubblicano di ribellione aperta e dichiarata. Avrebbero le altre frazioni, e in modo speciale il gruppo democratico, il piu forte per numero, accolto con entusiasmo eguale al nostro un tale criterio, oppure non avrebbero, per ragioni di opportunità (alle quali invero non si poteva negare un certo valore, in quanto tendevano ad evitare che alla .forma fosse sacrificata la sostanza della cosa) respinta e modificata la nostra proposta? Un appello rivolto a tutti i Comuni d'Italia - e inteso soprattutto a<l ottenere l'adesione del maggior numero possibile di essi - non doveva necessariamente pecèare di intran– sigenza partigianesca: e poi, il fatto solo della costituzione di una Lega tra i Comuni contro lo Stato, allo scopo, tra l'altro, di ottenere il "riconoscimento della loro autono– mia," sembrava, ed era infatti, tale un atto di ardimento, di cui anche il partito repubblicano poteva rallegrarsi e tenersi pago. 4 "Educazione Politica," 15 agosto 1901. 5 Il pensiero repubblicano federalista della scuola di Cattaneo e di Ferrati vuole que– st<?; ma il pensiero repubblicano mazziniano unitario a nulla è piu contrario che all'autono– mia comunale "in opposizione alle sopraffazioni dello Stato" e in quanto "con ciò si ridu– cono necessariamente le prerogative dello Stato." In tutto quello, che il Galimberti, scrive, non c'è di mazziniano che l'aggettivo "educativa" il quale non significa proprio niente. 229 BibliotecaGino Bianco

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