Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

- La questione meridionale_ e il federalismo Cosf parlava nella patria dei Comuni italiani un uomo che aveva sotto gli occhi l'opera deleteria dello Stato nella vita amministrativa del proprio Comune! L'elezione dei due quinti avvenne il 3 agosto del '79. Napoli ·resistette ancora una volta al Governo alleato con la camorra, e dette settemila voti alla lista onesta e un paio di migliaia di voti alle liste del Nicotera e del San Donato. Il Depretis fu obbligato ora a riconfermare nella carica di sin– daco il Giusso, che pochi giorni prima era sfuggito felicemente all'assassi– nio tentato contro di lui da un impiegato, ladro destituito. Ma le birbonate perpetrate dal Depretis e dal prefetto Fasciotti, sem– pre d'accordo con la Deputazione provinciale e con i deputati Nicotera, Crispi e San Donato, contro il Consiglio comunale, superarono il credibile in occasione delle altre elezioni del 29 agosto 1880. Le elezioni eran fissate per il 1 ° agosto. Sugli ultimi di luglio, la De– putazione provinciale, sicura del prefetto, iscrive tremila nuovi elettori nelle liste amministrative: i nuovi elettori sono morti, minorenni, inesistenti, irre– peribili, duplicati, donne. La giunta non aveva neanche il tempo materiale per notificare la iscrizione ai nuovi elettori. Allora una camorra prepara una dimostrazione coi fiocchi, capitanata da alcuni deputati, che va a fi– schiare sotto le case dei consiglieri e dei comitati avversi; il prefetto acco– glie comè amici i messi dei dimostranti: e questi, dopo aver fatto omaggio al prefetto, vanno a finire gli schiamazzi al Municipio. La questura dorme. Il prefetto per ragione d'ordine pubblico proroga l'elezione. La giunta assegna per le elezioni il 29 agosto, e si sperava che la ma– gistratura risolvesse frattanto la questione dei nuovi iscritti. I magistrati integerrimi rimandano di giorno in giorno la discussione della causa, e solo il 25 agosto riconoscono che metà dei nuovi iscritti non ha il diritto di votare. Gli integerrimi magistrati hanno aspettato a giudicare all'ultimo momento per non lasciar il tempo di notificare le sentenze e rimediare. Per la sera del 27 agosto le associazioni riunite in difesa dell'Ammini– strazione comunale indicono un comizio nel Teatro del Fondo; doveva presiedere il senatore De Siervo. Ma fin dalla mattina la camorra distribuiva a migliaia fra i suoi biglietti d'invito falsificati. La questura, richiesta, pro– mette di mantenere l'ordine; ma la sera a teatro non si vedeva neanche l'ombra di un questurino. La sera al teatro, urli, botte, fischi, l'ira di Dio; la questura non può intervenire prima che si venga a vie di fatto. Il comi– zio non si può tenere. Alcune centinaia di cittadini, gridando "Viva il re!," si volgono verso la questura per protestare contro la violentata libertà di riunione; son trattati da canaglie, bastonati, feriti. Finalmente il 29 agosto si fanno le elezioni, e l'Amministrazione Gius– so vince con 6000 voti contro 2500 dati ai camorristi. Da questa storia biennale delle lotte amministrative napoletane si può vedere quale è stata l'opera del Governo centrale - fosse esso in mano di meridionali come Crispi o di settentrionali come Depretis - nell'Italia 187 BibliotecaGino Bianco

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