Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La questione meridionale e il federalismo elettori han risposto all'appello: proporzione non mai raggiunta per lo innanzi. E cos1 solerte, cos1 viva, cos1 continua fu la vigilanza da ambo le parti in tutte le sezioni della città, che, forse per la prima volta, il vinto non può quest'oggi accusar di broglio e di prestigio il vincitore. Il risultamento e la genuina espressione del voto, cui nulla approdarono la illegale iscrizione da parte della Deputazione provinciale di piu centinaia di guardie daziarie con simulati documenti d~ fitto e la spudorata condotta di alcuni impiegati municipali nel trafugare alla vigilia piu centinaia di tessere elettorali. La nuova amministrazione, presieduta dal Giusso, quantunque formata di elementi eterogenei raccoltisi sul terreno malsicuro della semplice que– stione morale, iniziò senza grandi audacie, ma con sufficiente buona vo– lontà, il risanamento. Ridusse il disavanzo da dodici a sette milioni, me– diante due milioni d'economie e tre di nuove imposte. Il Municipio aveva 4427 impiegati, un impiegato ogni 100 abitanti! la sola segreteria contava 458 impiegati, fra i quali 147 erano stati nominati in un anno dal San Do– nato. La Giunta propose la diminuzione di 73 impiegati con lire 238.000 d'economia. La eliminazione doveva avvenire mediante un esame pratico, dal quale sarebbero stati esenti quelli provvisti di licenza liceale; i 73, messi fuori servizio per effetto dell'esperimento, sarebbero stati collocati in disponibilità per uno, due, o tre anni, secondo l'anzianità, con mezzo sti– pendio. Sembrò venuto il finimondo; gli impiegati urlavano e protestavano; ma la Giunta teneva duro. Il 17 novembre 1878 Passanante attentò alla vita del re; e questo fatto cambiò le cose nella vita amministrativa di Napoli. Voi mi direte: "O che c'entra Passanante col Comune di Napoli?" Apparentemente non c'entra niente; ma che c'entrava la gamba di Vladimiro? eppure, c'entrò. Tutti effetti sacrosanti dell'unità amministrativa. L'attentato di Passanante indeboli'. il ministero Cairoli e specialmente lo Zanardelli; e 1'11 dicembre '78 il ministero cadde. In .vista delle elezioni generali~ nella votazione dell' 11 dicembre Nico– tera e San Donato si unirono contro il Cairoli e lo Zanardelli. Si capiva che il nuovo ministero Depretis doveva appoggiarsi su Nicotera e San Donato. I nemici dell'amministrazione Giusso capirono che era venuta la loro ora. Nel dicembre del '78 il cassiere municipale, invitato a render i conti di cassa, che mancavano dal 1870, dopo essersi a lungo schermito, si dimise dall'ufficio. La Giunta accettò le dimissioni. Subito tutti gli impiegati co– munali, riunitisi in una sala gentilmente concessa dalla Deputazione pro– vinciale, tutta sandonatista e presieduta dal San Donato, mandarono un "voto di gratitudine e di riconoscenza" al bravo cassiere. Questo non è niente! La sera del 1 febbraio '79 una dimostrazione d'impiegati gira le strade, gridando "Viva la libertà, abbasso il sindaco." Il giorno dopo, tre impiegati assalgono il direttore della Gazzetta di Napoli e lo feriscono. Gli impiegati mandano una commissione al Ministero. Un 14 185 BibliotecaGino Bianco

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